Ecco perchè la Travaglini non ha mai detto che stava tutto a posto
SAN SALVO | Finalmente ho potuto leggere le delibere (e le determine) con cui il Comune ha proceduto a dare le cosiddette Borse lavoro e/o il Sostegno al reddito.
E leggendole ho finalmente capito perché l’ assessore Maria Travaglini non ha potuto rispondere alle mie domande se tutto fosse in regola. Le bastava scriverlo nella risposta al mio editoriale su Bruno o bastava dirlo in Consiglio quando pure glielo richiesto. Invece, l’assessore, che è una persona sobria e sincera, non se l’è sentita. Ma diciamolo francamente: non avrebbe potuto dirlo.
Infatti, per dire che le procedure (almeno quelle di Sostegno al reddito) sono regolari bisognava prima leggersi i colloqui con cui la Sgs ha selezionato 77 persone che hanno potuto accedere alle misure (dal 2013 ad oggi). Siccome però le domande sono state molto di più di 77, l’assessore prima di dirmi che è tutto apposto avrebbe dovuto leggersi centinaia e centinaia di verbali di colloqui fatti dalla Sgs e poi anche la documentazione patrimoniale, giacché – si legge negli avvisi – “qualora più candidati soddisfino gli stessi requisiti verrà selezionato il candidato la cui situazione patrimoniale dell’intero nucleo familiare risulterà più bassa al momento della presentazione della domanda”.
E’ tuttavia chiaro che se questo controllo (che è complesso, ma non impossibile) sulle procedure adottate non l’ha fatto l’assessore, lo farà la Commissione di indagine, presieduta da Fabio Raspa.
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Ove la Commissione d’inchiesta dovesse non arrivare a delle conclusioni certe restano alcune considerazioni politiche che rimandano alle differenze tra l’ Amministrazione Marchese, il Commissario prefettizio e l’ Amministrazione in carica.
La Giunta Marchese nel 2008, deliberando le Borse lavoro, ha stabilito dei chiari ed oggettivi criteri e tutte le delibere delle successive Borse lavoro hanno più o meno seguito quel filone ovvero i funzionari chiamati a stilare le graduatorie hanno dovuto farlo non con delle stime soggettive (la valutazione delle competenze), ma con dei criteri oggettivi (i punteggi sui redditi e sui patrimoni), pubblicati negli avvisi.
Il Commissario Di Baldassarre, nel 2011-12, ha addirittura rafforzato il Regolamento Marchese emendandolo.
La Giunta Magnacca, invece, cosa ha fatto ? Ha snaturato la finalità di reinserimento sociale, puntando soprattutto al reddito e seppure ha confermato le Borse lavoro di Marchese, si è inventato il Sostegno al reddito, affidandone la selezione non a funzionari comunali (ovvero pubblici ufficiali), ma a privati cittadini di una Cooperativa (la Sgs). Ma soprattutto non ha fissato criteri oggettivi, disponendo semplicemente che la Sgs dovresse emanare il bando.
In cosa è consistito il bando ? Udite, udite: in un foglietto (avviso) che si riassume così: “la selezione dei partecipanti consisterà in un colloquio individuale finalizzato all’accertamento delle competenze e attitudini”. Quindi se la collega psicologa o sociologa che fatto i colloqui (di cui prima o poi dovranno essere esibiti i verbali) è stata seria bene, altrimenti pippa… E’ chiaro che quando i criteri non sono oggettivi, ci possono essere suggerimenti da parte dei politici, cosa che era in voga negli anni ottanta e che pensavamo superata.
In ogni caso, chi scrive pensa che sia tutta apposto, che non ci siano state assunzioni clientelari ed ingiustizie in danno di poveri cristi. Ma questo è quanto la Commissione dovrà accertare, sapendo che il mio amico Fabio Raspa mi ha detto: “Guarda che hanno cambiato i criteri”.
Caro Fabio, devo purtroppo dirti che nel Sostegno al reddito i criteri non sono stati cambiati: sono stati tolti.
Ods
Ps So che questo pezzo è a limite di querela, ma consiglio coloro chi dovessero sentirsi danneggiati di non querelarmi. Non tanto perché ne ho già una in corso, ma in caso di denuncia dovrei io stesso portare la carte alla Procura e non so a chi conviene