Editoriali

persone serene

La terza mossa è quella giusta

SAN SALVO | Quando Gennaro Luciano fu eletto segretario del Pd cittadino ai nostri microfoni dichiarò di voler lavorare per l’unità della sinistra. Apprezzammo, dandogli il credito

(e lo spazio) che meritava. Di mosse da allora ne ha fatte tante. Alcune le abbiamo condivise ed altre no. Comunque glielo abbiamo sempre detto. E siccome le nostre posizioni sono (da sempre) palesi, gliel’abbiamo anche scritto negli editoriali, con la nostra (nota) libertà di pensiero, che ci porta ad essere “amici con tutti e fedeli con nessuno”. Se il segretario del Pd non si disturba, vorremo continuare ad essergli amico e dirgli (anzi scrivergli) quel che pensiamo di lui. Se poi si disturba e ci toglie l’amicizia, ce ne faremo una ragione, come abbiamo fatto per altri politici (di destra e di sinistra) quando non hanno gradito la nostra libera interpretazione dei fatti politici e ci hanno tolto (per così dire) l’amicizia. Fatta questa doverosa premessa, veniamo al commento degli ultimi tre fatti (pubblici) del Pd e del suo segretario: la presentazione della candidatura a sindaco dello stesso segretario politico (locale e zonale) con richiesta di primarie, in caso di non accettazione unitaria; l’appello all’unità di alcuni noti concittadini di sinistra; la lettera aperta del segretario Luciano ai suoi colleghi di centrosinistra con il “congelamento” della sua candidatura a sindaco.

Sul primo fatto: ci eravamo chiesti se quella esibizione muscolare (per quanto legittima nella logica dell’appartenenza ad un partito) fosse stata utile all’unità. Facile la conclusione: stante la pesante assenza dei tre quinti della “ipotetica” coalizione è poi risultato chiaro che quella mossa (per quanto legittima nella logica dell’appartenenza ad un partito) non era stata proprio utile all’unità.

Sul secondo fatto: abbiamo pensato (ma non l’abbiano né detto e né scritto; lo facciamo ora a mente più fredda) che far scrivere un appello all’unità da iscritti al Pd (che nella passata stagione erano stati con gli scissionisti di San Salvo democratica) non avrebbe ottenuto il massimo gradimento da Ssd, con cui il Pd vorrebbe costruire l’alleanza.

Il terzo fatto, invece, lo riteniamo giusto e proteso all’unità, anzitutto perché congela una candidatura annunciata troppo frettolosamente. E poi perché propone di “individuare insieme il metodo del confronto”. Quindi, mossa giusta ed intelligente, in quanto (come scrive Mimmo Di Nardo, echeggiando Winckelmann) umile e semplice. Infatti, quando si vuole per davvero l’unità la si costruisce non con appelli di ex o con manifestazioni di partito (per quanto cose legittime nella logica dell’appartenenza ad un partito). Invero ci si siede, si ascolta gli interlocutori, si pazienta e si cerca di capire le ragioni degli altri. Proprio a questo ci riferivamo quando abbiamo parlato di “spirito” nuovo. Siamo, infatti, convinti che il centrosinistra si è tecnicamente destrutturato a San Salvo, quando le sue aree sono entrare in competizione eccessiva. Beninteso, la eterogeneità è positiva, perché fa circolare le idee e ci salva dall’uomo solo al comando. Ma va gestita e governata (con umiltà e a volte anche semplicità), attraverso relazioni impostate sull’altrui comprensione (che in politica si può tradurre con pari dignità). Solo quando c’è questo spirito si trovano (o ritrovano) le ragioni dell’unità, senza infingimenti e diventa addirittura bello trasferire su un programma amministrativo le idee di ciascuno. Solo quando c’è questo spirito si trovano (o ritrovano) le ragioni vere per arrivare ad una candidatura a sindaco unitaria (come la volta scorsa fu per il centrodestra, che seppe convergere in un tavolo a 9 sul nome di Tiziana Magnacca). E senza bisogno di arrivare alle primarie, che spesso sono divisive, come è accaduto nella vicina Vasto, a destra ed a sinistra.

C’è questo spirito nuovo ? Non lo sappiamo ancora, ma certo la lettera del segretario del Pd fa ben sperare. Peraltro, essa si apre con un richiamo ad un nuovo sistema di protezione sociale a vantaggio dei cittadini più deboli. Bene, ci sono sansalvesi che operano per la protezione sociale dei più deboli da anni, in silenzio, con competenza, disciplina ed onore. Ci sono sansalvesi che saprebbero gestire le complessità di una coalizione così eterogenea per capacità politiche e manageriali. Sono nella società civile, tra i cespugli del centrosinistra, nel Pd e in Ssd. Ma essi possono essere individuati (ed eventualmente candidati) solo se si mettono da parte le logiche di partito e dell’ individualismo narcisistico. Lo sforzo del nuovo tavolo a 5, che ora (dopo la lettera del segretario del Pd) diventa possibile, è proporre alla Città un programma ed un candidato sindaco di alto profilo morale, politico e professionale.

Ods

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