Se non lo avessi conosciuto bene e lo avessi osservato da lontano, avrei potuto definirlo un opinion leader. Ossia uno di quelli che fanno opinione. In piazza. E l' avrei associato ad altri opinion leaders usi a frequentare il centro: Gino Cacchione,
Santino Del Casale, Adriano Zuccorononno (per citare quelli che non ci sono più); Fernando Malatesta, Fernando Sparvieri, Pietro Marzocchetti, io stesso, (ma l' elenco potrebbe continuare), che ancora ci siamo. Tutto questi (ed altri) amici hanno avuto e/o continuano ad avere il vezzo "quasi intellettuale" di vedersi in centro, cercarsi, passeggiare su via Roma, corso Umberto e la villa comunale per parlare, dialogare, rammentare il passato ed immaginare il futuro. In modo discreto danno consigli o rimproverano la politica, che alcuni di loro hanno anche praticato attivamente. Ora che le piazze sono diventate virtuali, per non perdere abitudine al dialogo sti amici si sono "messi" pure su facebook e così facendo continuano a fare opinione anche nell' era di internet. Spesso le loro idee sono diventate patrimonio collettivo, tanto che ne la Porta de la terra Sebon li definì "quelli che fanno la storia, all' angolo della farmacia", per contrapporli ironicamente a quelli che la storia la fanno o la raccontano ufficialmente dai palazzi del potere. Spesso è una storia diversa, perché fatta da uomini liberi. E Tonino era un uomo libero, che frequentava altri uomini, liberi come lui, che si cercano in centro. Una sera andai al Bar Bruno. Appena aprii la porta, Giovanni mi disse: "Tonin Gelard e chell stann vers la vill" (sta alla villa il gruppo di Tonino di Gerardo, che è l'appellativo con cui è conosciuta a San Salvo la famiglia Longhi)
Ma se questo è l' aspetto "più pubblico" del mio vecchio amico, non posso non rilevare anche aspetti più "privati", comunque coltivato da uomo libero. L' ho conosciuto per mezzo di mio padre, che lo sosteneva al Consiglio di fabbrica della Siv, dove Tonino ha avuto un ruolo sindacale molto autorevole, ascoltato dal management e dagli operai. Ho accettato il suo invito a far parte dei cantori di Sant' Antonio, nonostante fossi stato "bocciato" da Fernando Sparvieri, che mi definì "stonato come una campana". Sono stato il suo vice segretario, quando lui fu l' ultimo dei segretari del Partito socialista italiano. Ho fatto parte del gruppo del Nuovo Psi, che si riuniva nel laboratorio di falegname, sotto casa sua. Mi ha fornito molte delle foto storiche e politiche per la mia ultima pubblicazione "Eventi dal 1975 al 2012". Già, la fotografia: l' ultima delle sue passioni. Tonino era un passionale (e per questo era un uomo libero), che le attività o le faceva appassionatamente o non le faceva: il falegname, il sindacalista, il cantore di Sant' Antonio, il militante socialista, il fotografo. Tutte attività fatte con passione ed estrema serietà. Ho avuto modo di apprezzarle tutte negli ultimi quarant' anni, fatta eccezione per quella di falegname, che aveva fatto a Milano, di cui però parlava spesso e che deve avergli fatto male ai polmoni, se - come credo - ha respirato "seriamente" polveri e vernici. L' ho conosciuto anche come marito, padre e nonno ed anche in questi ruoli è stato serio ed appassionato, tanto che il figlio Diego, nell' annunciarne la dipartita su facebook, lo ha definito un "papà semplicemente fantastico". Che mancherà alla famiglia di Gelard, ma anche a tutti noi, che lo abbiamo conosciuto e che passavamo con lui parte del nostro tempo... da uomini liberi, che si cercavano e ritrovavano la sera all' angolo della farmacia.
Ciao amico mio
Ods
©RIPRODUZIONE RISERVATA