Editoriali

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Il coraggio oltre la solidarietà

Conosco la famiglia di Anselmo Zinni. L' ultima delle sue figlie è andata a scuola con mia figlia. La loro azienda di bevande è più del lavoro che serve per vivere. È l' attività del padre, che i figli (tutti e tre i figli) hanno voluto fare, dandosi ruoli distinti e complementari:

la ragazza in ufficio ed i maschi in giro a fare le consegne, che sono molte. Soprattutto d' estate, poiché, come si sa, i bar sono tante e le feste pure. L' incendio che hanno subìto e che ha distrutto il loro capannone è dunque  un colpo durissimo sul piano affettivo, prima che economico. Infatti, Anselmo e Graziano (padre e primogenito) hanno rischiato molto per portare gli automezzi fuori dal capannone, mentre il fuoco travalicava il muro  posteriore. Evidentemente, temevano che  potessero andare in fumo i sacrifici di una vita e il loro stesso futuro. Essi possono contare su stima e rispetto  conquistati negli anni tra baristi e clienti di eventi estivi, ma c' è un altro danno che può fare loro  il sinistro di capodanno. Ed è un danno che può colpire anche gli altri danneggiati (cioè i Lombardi ed i titolari di Emporium), insieme a tutti i sansalvesi. È un danno indiretto, ma ingente e capillare, che ci può rendere tutti più fragili e  vulnerabili. È il danno della paura e del timore sociale, che possiamo combattere solo restando calmi ed uniti, facendo quel che ha fatto Gioacchino D' Amelio quella maledetta sera: ha notato il fumo dal Gabry Park Hotel di cui è titolare, è andato sul posto, ha visto le fiamme ed ha chiamato Graziano, riuscendo così a fargli salvare gli automezzi. Oppure facendo ciò che hanno fatto molti dei titolari di capannoni in zona industriale, mettendo a disposizione dei colleghi sfortunati aree e locali commerciali in cui poter allocare mezzi e nuove merci per ripartire.

 

Ciò che ha fatto Gioacchino e ciò che hanno fatto i generosi imprenditori si chiama Solidarietà e serve a non lasciare soli gli altri nel momento della disgrazia. La quale può essere stata causata da un corto circuito (dal solito corto circuito !!!) o dall' azione dell' uomo. Nel primo caso, è sufficiente la Solidarietà. Nel secondo caso, invece, oltre alla solidarietà serve anche il coraggio: il coraggio di respingere gli atti dolosi e criminosi. Se non facessimo questo, diventeremmo anche complici del lento ed inesorabile decadimento di una comunità sana. Dove i valori sono ancora quelli della società contadina, in cui vige il cosiddetto "aiuto fra aiuto", cioè lo scambio di manodopera tra colleghi, cui ci fanno pensare le disponibilità sopra ricordate. Ovviamente... il coraggio contro i criminali  serve solo in caso di incendi volontariamente causati. In questo caso specifico, sarà il lavoro dei carabinieri e dei vigili del fuoco ad accertare l' origine del fuoco, come auspicato dallo stesso sindaco Magnacca. 

Ods

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