La crisi del centrosinistra cominciò proprio così
Pare che il vice sindaco Maria Travaglini si candidi nella lista regionale di Forza Italia. La cosa non è ufficiale, ma a destra non si parla altro che di questo. Sarebbe un fatto normale che uno dei partiti di centrodestra (Forza Italia) candidasse il numero 2 di un' Amministrazione
comunale, presieduta da un sindaco di Forza Italia. Ma è meno normale se si pensa che un altro esponente della medesima Amministrazione, Tonino Marcello, è da tanto tempo candidato alle Regionali ed in una lista della coalizione medesima. Peraltro l' assessore Marcello (che siede in Giunta con la Travaglini ed è come lei originario di Casoli) ha fatto tutti i passaggi rituali e rispettosi dei suoi colleghi. Ha dapprima detto di volersi candidare, poi ha spiegato loro che per essere eletto avrebbe avuto bisogno del sostegno o della non belligeranza degli altri, infine ha fatto due presentazioni, invitando e coinvolgendo sindaco, presidente e colleghi di Giunta. Ora gli arriva la doccia fredda, pare fatta dall' alto (forse dallo stesso che l' anno scorso ha candidato la Magnacca in posizione ineleggibile, dietro a quel Rotondi che ora sta con l' Udc, che è appena uscito dal centrodestra). Diciamolo chiaramente: l' operazione sarà utile a Forza Italia, perché gli porterà dei voti di centrodestra locale che sarebbero andati alla lista di Azione politica, dove è candidato Marcello. Ma sarà contemporaneamente dannosa all' Amministrazione comunale di San Salvo, che per 7 anni ha mostrato un bassissimo livello di competitività interna, comunque sempre rientrata o ben gestita dal sindaco. Ora il virus delle rotture politiche-personali potrebbe annidarsi anche nelle file della maggioranza, la quale è composta - come si sa - da molti consiglieri di prima nomina e giovani che non hanno vissuto le epoche precedenti, che noi abbiamo raccontato (e ben documentato) nel nostro "Eventi politici dal 1975cal 2012". Ai giovani amministratori di centrodestra ne consigliamo la lettura (ma non per vendere delle copie, che peraltro sono finite e quindi dovremmo ordinarne la ristampa).
Dovreste leggere "Eventi" per capire che la Dc è finita quando hanno preso a "competere" Tomeo ed Altieri (e se non vi fidate, chiedete a Spadano che c'era); il centrosinistra è finito quando proprio alle elezioni regionali del 2005 si sono candidati Boschetti con la Margherita, Menna col Psi e Gianni Mariotti coi Ds. Cioè ogni assessore praticamente ha pensato all' Emiciclo (Boschetti era più di un assessore, perché al tempo era il leader del partito) . Quell' eccessiva competitività elettorale si sarebbe poi trasferita alle comunali del 2007, in cui Di Toro uscì dalla Margherita per approdare all' Italia dei valori e candidarsi con una lista civica di Coletti nel 2008. Peraltro Di Toro non era entrato in Giunta e aveva dato inizialmente appoggio esterno col Psi. E poi cambi di casacca (interni, ma letali per il Consiglio comunale, che non riusciva a riunirsi a causa di defezioni... interne), rimpasti e dimissioni, fino alla sfiducia sul bilancio ed alla prima sconfitta elettorale (e se non vi fidate, chiedete alla Magnacca, che allora era il capo dell' opposizione). Il sindaco, che un anno e mezzo fa chiamammo Donna Tiziana, anche in virtù del consenso plebiscitario ricevuto, seppe censurare la mini litigiosità tra Lippis e Marcello, dando la delega di vice sindaco proprio alla Travaglini. Che farà stavolta?
Ods
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