Editoriali

fabio g

“Padroni”, “sotti” e “primarie”

Il risultato delle primarie di ieri ci consegna i tre leader attorno ai quali ruoteranno i rispettivi Poli (e quindi la politica nazionale): Matteo Salvini, Luigi Di Maio e Nicola Zingaretti. Non che siano i soli, ma di certo, in questa fase, sono quelli più importanti. Seguono, sempre per importanza

(che in politica è data dai rapporti di forza), Silvio Berlusconi (che ha un peso politico dell’ 8%, conseguito in  tutte le ultime elezioni) e Matteo Renzi (che se facesse un suo partito avrebbe un peso politico nell’ ordine del 5%, secondo i sondaggi, ma ha comunque nominato quasi tutti i parlamentare democratici in carica ). Poi ci sono anche altri leader, ma mentre i cinque predetti guidano i processi politici (nell’ordine che ho appena elencato), gli altri per far “passare” i propri processi devono trovare d’accordo i primi tre. Saranno comunque le prossime elezioni europee a dire se la geografia uscita dalle ultime elezioni politiche è ancora valida.

Come della nostra passatella, i padroni sono i 3 (+ 2), mentre i “sotti” sono Calenda, Meloni, Speranza, Della Vedova, Di Battista, ecc… I “sotti” condizionano “i padroni” e codecidono a chi dare da bere, ma solo se e quando i “padroni” non sono disponibili a rischiare di ubriacarsi… di potere (praticamente quel che è accaduto a Berlusconi e Renzi, quando erano “padroni”). Tuttavia, va ricordato che la “passatella” non la giocano solo i “padroni ed i sotti”, ma anche gli altri che sono attorno al tavolo, perché, pur non avendo preso carte, possono bere o “andare olmi” e sono in grado di condizionare i giocatori, in virtù dei loro trascorsi passati.

Queste primarie hanno stabilito anche la nuova geografia interna al Pd provinciale. Nella nostra zona oltre ad Antonio Boschetti ora ha un ruolo di leadership anche Fabio Giangiacomo, per essere stato eletto al Consiglio nazionale del Pd. Mentre i Paolucci boys hanno votato a Martina, sindaci, consiglieri comunali e dirigenti storici hanno votato Zingaretti. Non sappiamo chi tra le due mega correnti del Pd provinciale sarà “padrone” e chi “sotto”, ma lo vedremo già alle elezioni provinciali, nelle quali è probabile che le due componenti esprimano ciascuno un proprio candidato. Insomma: un bicchiere a testa, con reciproco riconoscimento di ruoli. Alla negativa, qualcuno potrebbe bere tutta la bottiglia e qualche altro andare “olmo”. Intanto, formuliamo da queste colonne le felicitazioni per l’ incarico raggiunto da Giangiacomo, (prima di lui nel 2007 Angelo Bucciarelli e Teresa Di Santo, nel 2009 Federica Mariotti, Maria Amato ed Anna Paola Sabatini, nel 2013 Maria Amato e Agostino Monteferrante) rammentandogli di non cullarsi sugli allori: i “sotti di questa mano”, la “passatella” la sanno fare, perché la fanno  da molto tempo.

                                                                                                                                                             Ods

Ps. “Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”. Questo dice l’ articolo 49 della nostra Costituzione. E quindi quando un milione ed ottocentomila persone votano, col metodo delle primarie, il segretario di uno dei partiti politici è un fatto che dà senso e piena attuazione al nostro dettato costituzionale, di cui dovrebbero esserne fieri tutti. Ed allo stesso modo, quando anche uno sparuto  gruppo di persone si riunisce in una sede politica dà attuazione, nel piccolo, al dettato costituzionale e ne dovrebbero essere fieri tutti, salvo che non si tratti di “cerchi magici”, limitativi delle decisioni collettive. Ma anche quando decine di migliaia di cittadini consultano, leggono e votano coi nuovi metodi tecnologici (per esempio sulla piattaforma Rousseau) danno, a loro modo, attuazione al dettato costituzionale e ne dovrebbero essere fieri tutti. La partecipazione alla vita politica e democratica italiana è così radicata, che aver ceduto eccessiva sovranità all’ Europa non è stata ritenuta cosa buona e giusta dagli italiani, da molti italiani (anche da quelli di sinistra), che ora guardano con attenzione e speranza ai sovranisti.

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