Editoriali

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Se Pompeo va a Pacentro, borgo di 1100 abitanti

Il segretario di Stato (ministro degli esteri) degli Stati Uniti d' America oggi è andato a Pacentro, paesino abruzzese di poco più di mille anime. La notizia è su tutti i giornali, su tutti i siti e su tutte le tv e, dunque, non ha bisogno di essere rilanciata, men che meno che da noi.

Ne scriviamo solo perché è la conferma della giustezza di un lavoro iniziato dalla Regione Abruzzo negli anni ottanta e consolidato dal duo Di Matteo - Tagliente (col Cram) nei primissimi anni del nuovo secolo e sul quale in qualche misura ci siamo impegnati noi stessi personalmente.

Si tratta del cosiddetto turismo di ritorno, che a noi piace chiamare "turismo delle radici" (fortunato termine coniato da Lorenzo Coia, già presidente della Provincia di Isernia). Questo particolare tipo di turismo ha spinto uno degli uomini più potenti del mondo a trascorrere ore preziosissime del suo preziosissimo tempo in un paesino grande quanto Fresa o Palmoli. Cosa ha trovato Pompeo a Pacentro? Le sue origini. Ci trova l' anima dei suoi avi, i quali per dare il pane a lui e a suo padre hanno dovuto attraversare l' oceano. E probabilmente, anzi sicuramente, in dialetto gli hanno sempre parlato di quel paesino avaro e dolce, piccolo e bello, da cui erano partiti, con la morte nel cuore e che non avrebbero forse mai più rivisto. Quei racconti sono entrati nella formazione e nel vissuto di Pompeo, tanto da indurlo a venire. E come lui, vorrebbero venire tanti altri italiani, ricchi o poveri, famosi o sconosciuti, nei loro minuscoli paesi d' origine.
Questo fenomeno individuale e sociale potremmo chiamarlo ricongiungimento della memoria. Molti ne sentono il bisogno. Le terze e le quarte generazioni ancor più delle prime e seconde, nostalgiche si, ma comunque impegnate ad accreditarsi ed affermarsi nella nuova terra. Si tratta di una leva affettiva su cui potremmo agire per promuovere il turismo delle comunità interne. Il Cram di Di Matteo e Tagliente aveva posto le basi. Ma poi avrebbero dovuto continuare gli amministratori locali, gli studiosi e studenti di materie turistiche, le agenzie, le dmc. Invece tutto si è fermato. Oggi la visita di Pompeo ci ricorda che siamo ancora in tempo per sollecitare milioni di italiani come lui a venire nei rispettivi luoghi di origine.

Ods

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