Editoriali

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Dalla prima alla terza passando per la seconda

Roberto Arditti, noto editorialista italiano, scrive che l' incompiuta del Mosè (con l' allagamento di Venezia di ieri) e la dichiarazione di Mittal dall' Ilva (con il ritiro da Taranto) sancirebbero la fine della seconda repubblica.
Arditti prende spunto dai contestuali avvi dei due cantieri, datati '94 e '95, in cui il Consiglio superiore dei Lavori pubblici avviò l' iter per il Mose e lo Stato vendette l' Ilva alla famiglia Riva.


Dopo un quarto di secolo, Venezia si allaga ancora e a Taranto ci sono 5.000 esuberi, nonostante si muoia ancora di tumore.
Il giornalista usa questi due vecchi problemi ancora aperti per dimostrare il fallimento della classe politica dell' ultimo venticinquennio: prodiani, berlusconiani, renziani e pentastellati.
Che la seconda repubblica sia fallita siamo tutti d' accordo, come pure che essa sia iniziata nel '94 - '95 con la vittoria di Berlusconi, dopo tangentopoli.
Ma ciò che diverge dall' analisi di Arditti, almeno per chi scrive, è che la seconda repubblica sia finita nel 2013. Ovvero quando Bersani non vince e non perde, perché un fenomeno sociale nuovo, antisistemico e senza l' appoggio dei poteri forti prende tanti voti quanto il partito di sistema: M5S 25,5% e PD 25,4.
È questo inedito ed inaspettato pareggio ad aprire di fatto la terza repubblica, che non a caso viene inaugurata dal Governo Letta, appoggiato da Pd e Pdl insieme.
Con 5 Governi in sei anni, Letta, Renzi, Gentiloni, Conte I e II, siano già nella terza repubblica, che si caratterizza per mettere insieme amici ed avversari: Letta(Enrico) e Berlusconi, Renzi e Alfano, Grillo e Salvini.

Quel che ha realizzato la I Prima repubblica in 48 anni ('46 -' 94) l' abbiamo visto, quel che ha combinato la seconda in 19 l' abbiamo vissuto e quel che sta combinando la terza repubblica in 6 lo stiamo vedendo in questi giorni.

Luca Branda