Editoriali

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Il Mediterraneo inghiotte corpi come i forni di Auschwitz

La comunità parrocchiale di S. Nicola e Don Beniamino hanno ricordato la persecuzione degli ebrei da parte del nazifascismo.
L' hanno fatto nel salone Paolo IV coinvolgendo una quarantina di giovani, ragazzi ed adulti davanti a tanta gente che si è goduta lo spettacolo in un silenzio assordante.

L' originalità della rappresentazione è stata non essersi limitati a leggere biografie ed amare considerazioni di sei internati di Auschwitz, ma aver proseguito leggendo racconti di due (anonimi) emigranti africani internati in Libia, nell' indifferenza della "democratica" Europa.
In fondo, si tratta di due fenomeni storico - politici diversi.
La shoah è avvenuta oltre settant' anni fa, le sevizie africane avvengono oggi; gli ebrei sono stati perseguitati da un dittatore nazista, mentre gli africani vengono internati in Libia per accordo con l' Eu; i morti giudaici avvenivano nei forni, quelli eritrei nel Mediterraneo; allora c'era una guerra mondiale, mentre adesso al massimo una guerra regionale.
Ma allora cosa unisce queste due tragedie? Il male, insito nel genere umano, che il bene (a cui si dedicano a San Nicola) tenta giornalmente di sconfiggere

Orazio Di Stefano