Zio Mimì: gentile per carattere
SAN SALVO | Ciascuno di noi nella vita è più cose ovvero ha più ruoli sociali. Mimì Napolitano è stato diletto figlio del fondatore del Partito Comunista locale, Sebastiano, e per questo è stato sempre iscritto
al partito, prima dirigente e poi consigliere comunale; è stato un affermato commerciante e per questo è stato sempre iscritto ad una associazione datoriale del commercio, la Confesercenti, di cui è stato prima dirigente e poi rappresentante nella commissione al Comune; è stato figlio esemplare di questa Comunità, educato, cordiale ed attivo e per questo la sua scomparsa sta suscitando così tanta amarezza in tutti quelli che lo hanno conosciuto; è stato un appassionato dei cavalli (con cui girava fiero in città e non solo nelle ricorrenze) e per questo le associazioni horse men era saggio punto di riferimento.
Ma è stato soprattutto “Zio Mimì”, come, oltre ai nipoti autentici Fernando, Lino ed Andrea, tutti noi oramai lo chiamavamo.
Nella società contadina e preindustriale (a cui lui è restato legato anche concretamente con la passione dei cavalli) “Zio” è l’anziano, è l’uomo più grande a cui si deve rispetto. Noi giovani, probabilmente chiamandolo “zio” volevamo mostrargli Rispetto, forse per ripagarlo del rispetto che lui amava dare agli altri ed attraverso cui si è guadagnato un profondo prestigio in città.
Zio Mimì era gentile non perché aveva qualcosa da piazzare o perché voleva fare carriera pubblica. Era gentile per carattere.
Alla figlia Antonella le più sentite condoglianze dalla nostra redazione.
I funerali si svolgeranno domani alle 16 nella chiesa di San Giuseppe.
Ods