Editoriali

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Conticelli, Zuccatelli e Gaudio: la sanità calabra finisce in Strada

Come è noto a tutti, la competenza pubblica della sanità italiana è affidata alle Regioni. Dopo le performance regionali non proprio brillanti, c' è chi ha proposto che questa competenza torni allo Stato centrale (come è per la Scuola, tanto per fare un esempio).

Ma siamo sicuri che se i direttori generali della Aziende sanitarie fossero nominati non dalle Giunte regionali ma dai Governi nazionali sarebbe meglio?

Il Governo Conte uno, composto da Lega e 5 Stelle, aveva nominato commissario per la sanità in Calabria un generale dei carabinieri in pensione, tale Conticelli , che si è dovuto dimettere, perché non sapeva di dover fare il piano antiCovid;

Il Governo Conte due, composto da Pd, LeU e 5 Stelle, ha poi nominato commissario un manager (già candidato nel partito del ministro in carica), tale Zuccatelli, che pure si è dovuto dimettere, perché pensava che per contagiarsi di covid ci si dovesse baciare lingua in bocca;

Il Governo Conte due, composto da Pd, LeU e 5 Stelle, ha quindi proposto commissario un indagato, tale Gaudio, che non ha accettato, perché la moglie non vuole trasferirsi a Catanzaro;

Il Governo Conte due, composto da Pd, LeU e 5 Stelle, ha infine proposto consulente per la sanità in Calabria, ma non commissario, un famosissimo filantropo, tale Strada, che ha detto di non sapere delle intenzioni governative.

E se il problema della sanità non fosse chi fa le nomine (assessori o ministri, di destra o di sinistra), ma come queste si fanno e cioè con criteri poco... meritocratici?

Ods