Forno Crematorio: chi controllerà la qualità dell’aria di San Salvo?
Il Comitato “San Salvo per un ambiente sostenibile” chiede chiarezza sui controlli, e torna a chiedere i regolamenti attuativi per il Referendum
Il Comitato per il Referendum “San Salvo per un ambiente sostenibile” torna a cercare risposte e a porre domande all’amministrazione comunale, sul progetto previsto dal Piano cimiteriale di costruzione di un forno crematorio nel centro urbano di San Salvo.
Un progetto contro il quale il Comitato si pone per la sua ubicazione, troppo vicina a scuole ed abitazioni. Il forno crematorio, per quanto munito di filtri produce comunque emissioni tossiche per il corpo umano seppur nei limiti di legge, emissioni che secondo quanto affermato dall’amministrazione comunale sono prossime allo zero, ma non da quanto è possibile evincere dalle relazioni della ditta che ha presentato il progetto di finanza.
Per questo il Comitato ha chiesto di ubicare in altro sito tale struttura. La domanda che ci poniamo e poniamo è “Chi farà i controlli dell’aria?”.
Dal progetto di finanza, della ditta piemontese Edilver, presentato e approvato dall’amministrazione comunale, sono previsti controlli da parte della ditta stessa su tali emissioni, fondamentale sarà il grado di preparazione dei tre dipendenti previsti per la gestione dell’impianto.
Nessun controllo pubblico è invece citato, se non quelli già previsti su tutta l’area industriale dagli enti competenti. Dunque ci siamo chiesti quali e quanti sono ad oggi i controlli della qualità dell’aria?
La Regione Abruzzo, ha un’agenzia pubblica che si occupa di tali rilevamenti, l’ARTA (Agenzia Regionale per la Tutela Ambientale). Essa si occupa dei controlli delle acque, dell’aria, dei suoli, degli agenti fisici e dei rischi industriali.
Per quanto riguarda la materia di nostro interesse, il controllo dell’aria, l’Arta in provincia di Chieti ha 4 postazioni fisse: a Chieti, Francavilla, Ortona ed Atessa, nessuna nel Vastese(Stazioni fisse Arta). L’ultimo controllo su centralina mobile è stato svolto nel 2012 a Punta Penna (Stazioni mobili Arta), nessun rilevamento è stato condotto nell’arco degli ultimi 10 anni nell’area industriale di San Salvo, tali controlli ci è stato comunicato dagli uffici ARTA di San Salvo, devono essere richiesti dai sindaci dei comuni interessati (il sindaco di CupelloGraziana Di Florio ad esempio, chiese il rilevamento dell’aria, quando si verificarono gli incendi nella discarica di Valle Cena).
Eppure ci sono aziende nella nostra area industriale estremamente importanti, si consideri che ve ne sono ben tre in un raggio di 6 chilometri, a rischio di incidente rilevante in termini di “emissioni”, così come abbiamo potuto evincere dal sito dell’ARTA (Aziende a rischio di incidente rilevante).
Questo è lo stato dei controlli pubblici sulla qualità dell’aria dell’ente citato, quelli che dovrebbero garantire la tutela senza condizionamenti di parte. Per questo ed altri motivi, il Comitato per il Referendum “San Salvo per un ambiente sostenibile”, chiede la costruzione del forno crematorio in altro sito, perché lo si potrà nominare anche con il termine “Tempio”, ma rimane pur sempre un sito in cui avvengono delle combustioni che secernono sostanze tossiche, sì controllate, ma rimangono pur sempre tossiche, sì nei limiti di legge, ma pur sempre sostanze tossiche!
Il Comitato “San Salvo per un ambiente sostenibile”, continua a chiedere che la città si possa esprimere su questa decisione con un Referendum consultivo. Lo stiamo chiedendo da tre mesi, ma davanti a tale richiesta democratica, seppur sollecitati dal Prefetto Armando Forgione, il Sindaco e l’amministrazione comunale continuano a rimanere sordi. Si continua a rimandare la Commissione che potrebbe approvare i Regolamenti in una singola seduta, mancano le regole burocratiche, si continua invece a tergiversare, procrastinando il giusto diritto dei sansalvesi ad esprimersi democraticamente.
I sansalvesi vogliono esprimersi, si abbia il coraggio di dare gli strumenti democratici necessari per consentirlo. Perché si continua in questa carenza democratica?