Guardie mediche, Febbo: tenere aperte anche quelle della Provincia di Chieti
CHIETI | “La Regione Abruzzo ha figli e figliastri e opera marcatamente secondo logiche più di campanile che di esigenze territoriali dove le problematiche vengono affrontate e risolte solo da chi riesce
ad essere più furbo e scaltro. Sicuramente i Consiglieri regionali di maggioranza teramani in tema di sanità si sono dimostrati più abili di quelli della provincia di Chieti”. Questo il commento del Presidente della Commissione vigilanza e consigliere regionale Mauro Febbo dopo aver appreso che “il Presidente della Regione e Commissario ad acta Luciano D’Alfonso ha deciso di sua iniziativa di non procedere alla chiusura delle Guardie mediche del teramano, come stabilito, e tenerle attive come presidi territoriali dopo le lagnanze dei consiglieri regionali di quel territorio. Veramente paradossale quello che accade in questa Regione dove oggi ci tocca assistere a un’altra pagina vergognosa di questo modo di amministrare dove aree importati come il vastese ed il sangro vengono mortificati nella consapevolezza di lasciare interi territori senza copertura sanitaria portando avanti la chiusura delle Guardie Mediche dei comuni di Scerni, Cupello, Celenza sul Trigno, San Vito Chietino, Palena e Quadri. Una vera e propria mannaia per i servizi essenziali al territorio. In un a provincia dove sono stati eletti Consiglieri regionali che oggi ricoprono anche ruoli importanti e decisivi come l’assessore alla Sanità Paolucci, il presidente della Commissione sanità Olivieri nonché l'ex sottosegretario D'Alessandro vengono letteralmente scalzati da altri colleghi della loro stessa maggioranza. I territori del vastese e del sangro hanno subito – spiega Febbo – in questi due anni e mezzo di amministrazione di centrosinistra, diverse chiusure di importanti Reparti e Pronto soccorso in presidi fondamentali come Gissi, Atessa, Guardiagrele e Casoli.
“Credo inoltre – continua Febbo - che morfologicamente anche la provincia di Chieti sia poco agevole e quindi la chiusura delle guardie mediche creerebbe ulteriori problemi e disagi al cittadino visto che, ad oggi, manca ancora una organizzazione territoriale efficiente. Infatti è da incoscienti procedere alla chiusura delle guardie mediche senza aver potenziato il 118 con i medici che devono essere a bordo delle auto mediche attivate nelle zone interne. Pertanto, alla luce anche dell’uscita della nostra Regione dal Commissariamento, invito l’assessore regionale Silvio Paolucci a svolgere una programmazione seria che tenga conto delle peculiarità e delle vere esigenze di ogni territorio, sopratutto quelle del vastese e del Sangro, prima di procedere a decisioni fatte solo ed esclusivamente di tagli. Su questo argomento presenterò un esposto al Ministero della Salute, sottolineando che la chiusura delle guardie mediche e' stato uno dei punti forza della nuova programmazione di questo Governo Regionale per l'uscita dal COMMISSARIAMENTO, ed anche una risoluzione urgente da discutere al fine di vedere e capire la posizione dei consiglieri della provincia di Chieti di questa maggioranza come si comportano. Mi aspetto una levata di scudi anche da quei Sindaci PD che nel difendere la chiusura hanno dato la responsabilità al Presidente Chiodi per aver emanato il famoso decreto n. 10 che poteva e doveva essere revocato dall’attuale esecutino regionale”.