PESCARA | Il valore dei consumi per le prelibatezze artigiane, a dicembre, periodo delle festività natalizie, in Abruzzo, è pari a 121 milioni di euro.
La regione conta dieci prodotti agroalimentari di qualità (Dop, Igt o Stg) e 148 prodotti tradizionali. Emerge da un'elaborazione di Confartigianato Abruzzo.
L'export del settore alimentare e bevande, nei primi nove mesi dell'anno, è pari a 357 milioni di euro (246 mln il primo e 111 mln il secondo), con una crescita del 3%, dato che colloca l'Abruzzo al dodicesimo posto della classifica nazionale.
Le imprese artigiane del settore alimentare, nel terzo trimestre dell'anno in corso, sono 2.542, il -1,4% rispetto allo stesso periodo del 2015, cioè 35 unità in meno. Le imprese abruzzesi sono il 2,8% del totale nazionale e la regione è al 18esimo posto della graduatoria italiana. Il settore che conta il maggior numero di imprese è quello di pasticceria, panifici e gelaterie, 1.053 unità, cioè il 41,4% del totale, seguito da quello dei servizi di ristorazione e cibi da asporto (777 unità, 30,6%).
Il settore che colloca l'Abruzzo in testa alla classifica nazionale è, però, quello della pasta, 295 imprese, pari all'11,6% del totale del Paese. I prodotti di qualità - Denominazione di origine protetta (Dop), Indicazione geografica protetta (Igp) e Specialità tradizionale garantita (Stg) - in Abruzzo sono dieci (288 in Italia).
Quattro nel Pescarese, altrettanti nel Chietino, cinque nel Teramano e sei nell'Aquilano (la somma dei singoli territori è superiore al totale regionale perché alcuni prodotti possono interessare più province). I prodotti tradizionali - caratterizzati da metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura consolidate nel tempo, censiti in Italia (Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali) - in Abruzzo sono 148, cioè il 3% del totale nazionale.
“Invitiamo i cittadini abruzzesi – afferma il direttore di Confartigianato Abruzzo, Daniele Giangiulli, rivolgendo un appello ai consumatori – ad acquistare i prodotti del territorio, con la loro qualità eccellente, in una logica di promozione e rilancio del ‘made in Abruzzo’.
E’ bene preferire le prelibatezze tipicamente abruzzesi ai prodotti dozzinali delle grandi aziende, non solo per un discorso di qualità alimentare, ma anche per contribuire, a partire da un piccolo gesto, quale l’acquisto di un regalo, al rilancio dell’economia dell’Abruzzo, del suo artigianato e delle sue micro e piccole imprese, spina dorsale della regione”.