«Pronti a fare la nostra parte, la Asl non ignora né calpesta i diritti dei lavoratori impiegati nei servizi esternalizzati»: questo il commento del direttore generale dell’Azienda sanitaria della provincia di Chieti, Pasquale Flacco, che questa mattina ha incontrato
la delegazione dell’Unione sindacale di base (Usb), guidata da Marco Iasci. Presente anche il direttore amministrativo, Giulietta Capocasa.
Sul tavolo sono state poste questioni cruciali per la sigla sindacale, quali le prospettive future di ausiliari e operatori socio-sanitari, attualmente impiegati negli ospedali e servizi aziendali, alle dipendenze di cooperative affidatarie dell’appalto, la cui scadenza è fissata al 31 dicembre. A tale proposito il manager ha anticipato che sarà adottata a breve una delibera per la proroga di un anno del contratto con la cooperativa a cui erano stati aggiudicati i servizi di ausiliariato, in attesa che possa essere bandito il concorso che sarà unico per le quattro Asl, e portato avanti da una capofila che sarà indicata nelle linee guida a cui stanno lavorando gli uffici della Regione Abruzzo.
Particolare attenzione è stata posta su quella che Usb denuncia come violazione delle norme del contratto collettivo, che riguarda l’utilizzo fuori legge dell’orario supplementare: in particolare, a detta della sigla sindacale, alcuni lavoratori della cucina vengono impiegati per una sola ora al giorno, a fronte di un minimo previsto di due, salvo poi arrivare a raddoppiare, ogni mese, il numero di ore supplementari consentite. E, sempre in tema di tutela dei diritti dei lavoratori, è stato chiesto il rispetto della consegna dei turni mensili a operatori socio sanitari e ausiliari almeno una settimana prima, come avviene per i dipendenti Asl: attualmente, invece, anche per via dei tempi che intercorrono tra le richieste dei reparti e l’organizzazione del lavoro, al personale delle coop, secondo l’Usb, viene comunicato l’orario che dovranno assicurare nel mese successivo un paio di giorni prima. Il sindacato lamenta che verrebbe così di fatto negata la possibilità di organizzare e conciliare gli impegni di vita e di lavoro.
Il manager ha assicurato che convocherà a breve un incontro con le società dell’Ati, alle quali chiederà conto delle questioni sollevate dall’Usb, verificando il rispetto dei contratti e soprattutto la salvaguardia della dignità dei lavoratori. I contenuti dell’incontro saranno verbalizzati e inviati poi alla sigla sindacale.