Sanità, Febbo e Campitelli replicano al Partito Democratico
Non si è lasciata attendere la risposta degli assessori regionali Febbo e Campitelli al comunicato stampa diramato oggi dal Partito Democratico, che in una nota congiunta precisano:
“secondo il PD staremmo umiliando la nostra provincia attraverso lo svuotamento dei servizi sanitari tanto da doverci dimettere”.
E’ alquanto penoso – continuano Febbo e Campitelli – ricevere una simile accusa, meramente propagandistica, in un momento di grande difficoltà per la Regione Abruzzo dovuta all’emergenza sanitaria che ci siamo trovati ad affrontare. Ma ancora più bizzarro è che arrivi proprio da chi negli ultimi anni ha guidato questa regione ed il suo comparto sanitario, con risultati fallimentari che sono sotto gli occhi di tutti.
Oggi il Partito Democratico ha ancora il coraggio di parlare dopo che negli anni ha completamente smembrato il nosocomio atessano. L’inizio del declassamento dell’ospedale di Atessa, infatti, parte con la chiusura dei reparti di ostetricia e ginecologia ad opera della Giunta Del Turco, che causò al territorio un danno economico oltre che sanitario di dimensioni inimmaginabili. Successivamente, lo smembramento è proseguito ad opera della Giunta D’Alfonso, dello stesso colore politico, con la chiusura dei reparti di medicina e chirurgia e quello di ortopedia (da sempre fiore all’occhiello del nosocomio atessano) e proseguendo con la soppressione del Poliambulatorio per le visite specialistiche e con il declassamento del laboratorio analisi in Punto di Prelievo e quella del Pronto Soccorso in PPI (Punto di Primo Intervento).
La Giunta Regionale guidata dal Presidente Marsilio – continuano Campitelli e Febbo – in totale controtendenza con il passato, è tornata ad investire sull’ospedale di Atessa decidendo di recuperare la struttura investendoci oltre un milione di euro di soldi pubblici al fine di recuperare posti letto da destinare alla cura di pazienti Covid-19. Questa scelta iniziale è stata via via affinata con il passare delle settimane e con il consolidarsi dei dati, al fine di garantire, in maniera sicura, la prosecuzione di alcune attività no Covid.
Dopo un’attenta verifica da parte della dirigenza della ASL, – hanno aggiunto Campitelli e Febbo – l’ospedale di Atessa continuerà a garantire l’attività di Pronto Soccorso H24 e quella di Guardia Medica, oltre ad avere 140 posti letto per pazienti Covid-19 di cui 18 di terapia sub-intensiva, essendo stata individuata come unica struttura di supporto all’ospedale di Chieti,
presidio organizzato per fornire risposte immediate al contrasto del virus.
Il PD, come detto, dovrebbe rimanere in silenzio dopo le tragiche scelte effettuate sulla sanità regionale durante il loro mandato. Vogliamo ricordare al Partito Democratico che, prima
della fuga del presidente D’Alfonso, l’Ospedale di Atessa è stato da loro stessi trasformato in PTA; decisione successivamente corretta prima delle ultime elezioni regionali, proponendo al Ministero competente il riconoscimento di Presidio di Area disagiata. Tale proposta è stata poi reiterata anche dalla nostra Giunta ma, purtroppo, al momento non ancora approvata definitivamente, ragion per cui a tutt’oggi quello che afferma il PD è una falsità.
Riteniamo, infine, che questo investimento pubblico programmato per l’ospedale di Atessa e sostenuto anche dai privati – concludono l’assessore Campitelli e Febbo - ci consentirà di avere di fronte una molteplicità di soluzioni per far tornare, nei limiti della legge nazionale, il presidio ospedaliero di Atessa un erogatore di servizi sanitari all’altezza delle richieste che arrivano da un territorio vivo e pieno di vitalità come quello della Val di Sangro e del suo entroterra.
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