Diamo i Numeri di Nicola Dario

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Diamo i numeri... tristi del Coronavirus

Il «Testo coordinato delle ordinanze di protezione civile» del 24 marzo: 123.103 parole. Tredici volte più di quelle dell’intera Costituzione italiana del 1947.
[Cds]

Non toccatevi il viso eh

Ci tocchiamo il viso, in media, 23 volte

l’ora (studio di un team di infettivologi guidati da Mary-Louise McLaws della University of New South Wales di Sydney).
[La Repubblica]

Liguri…

La Lombardia e il Piemonte pagano gli infermieri, ingaggiati in emergenza per via del coronavirus, 30 euro lordi l’ora. La Liguria 19 euro. I contratti sono tutti a tempo determinato.

Modi di fare

La presidente ad interim della Bolivia, Jeanine Áñez, ha dichiarato lo stato di emergenza sanitaria fino al 15 aprile. La più severa delle misure: i boliviani, fra i 18 ed i 65 anni, potranno uscire di casa una volta la settimana, da lunedì a venerdì e fra le 8 e le 12, per provvedere agli acquisti dei generi di prima necessità, alimentari e medicine, in una rotazione regolata dall’ultimo numero del documento di identità. Sabato e domenica proibita ogni uscita da casa. Stop alla circolazione dei veicoli pubblici e privati. La misura, ha spiegato Áñez, è motivata dal poco rispetto da parte della popolazione della quarantena che era stata disposta.

Riconvertire…

Domenico Arcuri, commissario straordinario, vuole 90 milioni di mascherine al mese. Il consorzio di imprese che si raccorda intorno al sistema moda fra tre giorni inizierà a produrne 50 milioni al mese. Le altre dovrebbero/potrebbero venire dalle aziende che si convertono spontaneamente alla nuova produzione. Tra queste la Miroglio, grande gruppo tessile di Alba, che ne fabbrica negli impianti di Govone. Le prime 600 mila, cotone organico ed elastane, idrorepellenti e antigoccia, sono state finanziate dal vicepresidente del gruppo, Giuseppe Miroglio. Altre aziende riconvertite di corsa: la Fater in Abruzzo, la Grafica Veneta ecc.La Miroglio ha 900 negozi chiusi e 2.900 dipendenti a casa.
[CdS]

Le grandi firme della moda hanno smesso di produrre abiti e fabbricano invece mascherine, camici e tute da ospedale monouso. Armani, Gucci, Prada, Saint Laurent e Balenciaga ma anche Zara, Stradivarius e Oysho, Bershka, Massimo Dutti. LVMH, Bulgari, l’Oréal e Coty hanno trasformato alcune linee di profumeria e cosmetica per produrre gel idroalcolico da dare agli ospedali.
[Repubblica]

New York/USA

Persone che, prima del coronavirus, prendevano ogni giorno a New York il treno o la metro: cinque milioni. Aerei che atterravano ogni giorno nei suoi tre aeroporti: tremila. Uomini e donne che ogni anno ne calpestavano i marciapiedi: 40 milioni. Adesso, circa il 60% dei nuovi casi americani di Covid-19 avvengono a New York, che ha un tasso di diffusione del virus cinque volte maggiore della media americana. Le probabilità di contrarre il virus a New York sono dalle 8 alle 10 volte maggiori che nel resto d’America.
[Il Sole]

«La metà dei newyorkesi, quattro milioni di persone, sarà contagiata prima che il coronavirus faccia il suo corso naturale, secondo la tetra previsione del sindaco Bill de Blasio».
[CdS]

Il Senato Usa ha approvato intanto all’unanimità il maxi piano di aiuti da oltre 2.000 miliardi di dollari. Previsti assegni da 1.200 dollari per la maggior parte degli adulti e da 500 dollari per ogni bambino.

Il numero di americani che hanno presentato domanda di sussidio di disoccupazione è salito di undici volte in una settimana, arrivando a 3,28 milioni. La cifra attuale è più del quadruplo del precedente record di 695.000 sussidi risalente al 1982 (dati del Dipartimento del Lavoro Usa).

Grecia

Per cercare di contenere il numero dei licenziamenti, il governo greco ha introdotto una legge permette alle aziende colpite dalla crisi di introdurre nuovi sistemi di rotazione dello staff, facendo lavorare i dipendenti due settimane al mese, a metà del proprio stipendio — non è chiaro con cosa si pensi che debbano vivere. In alternativa, le aziende possono sospendere completamente il contratto dei lavoratori — che riceveranno invece pagamenti mensili da 800 euro da parte dello stato. (I Kathimerini)

Pregare

Quattro milioni di italiani hanno seguito il rosario trasmesso Mercoledì alle 21 da Tv2000 [Repubblica].

Buste paga

A Bari, la banca ha rifiutato un prestito di 50 euro a una commerciante rimasta senza soldi per via del negozio chiuso e alla cui madre non era ancora stata accreditata la pensione. Poiché la donna dava in escandescenze, è arrivato suo figlio, poi la polizia, infine s’è avvicinato un imprenditore della zona e le ha regalato delle banconote. L’imprenditore poi ha detto: «Negli occhi di quella donna ho visto una reale disperazione e non ho potuto far altro che donarle ciò che avevo con me in quel momento. Me ne sono scappato in pochi secondi perché non volevo essere riconosciuto. Non avrei mai immaginato di essere ripreso con un cellulare».
[il quotidiano Italiano, ripreso da Dagospia].

«A inizio marzo, cioè prima del crollo, il numero uno di Amazon Jeff Bezos ha venduto azioni della società da lui fondata per 3,4 miliardi di dollari, pari a circa il 3% della sua partecipazione. Questa mossa gli ha permesso di evitare perdite, sulla carta, intorno a 317 milioni di dollari».
[CdS]

Diego Simeone guadagna 40,5 milioni l’anno, Antonio Conte una trentina, Pep Guardiola 27, Zidane 23. Calciatori: Neymar 49, Mbappé 21.2, Cavani 18.4. Messi, al primo posto, guadagna più di Ronaldo, 131 milioni contro 118 (classifica di France Football).

«Messi e i suoi compagni dicono no alla proposta del taglio di stipendi avanzata dal Barcellona, per il periodo di fermo del campionato causa emergenza coronavirus. Ora il Barcellona deve decidere se applicare unilateralmente a tutti i suoi atleti la decurtazione del 70% dello stipendio, che per la prima squadra sarebbe del 50%»
[Ansa]

Produrre di questi tempi

«I numeri assoluti, relativa alla metalmeccanica, sono questi: cancelli chiusi per poco meno di centomila imprese (97mila, per la precisione), non più al lavoro (almeno) 1,4 milioni di addetti, spente linee produttive in grado di generare 175 miliardi di euro di esportazioni. Il provvedimento del Governo è dunque assai più pervasivo e stringente sulla metalmeccanica in particolare che non sull’industria in generale, ferma da questa mattina al 70 per cento. Il presidente di Federmeccanica, Alberto Dal Poz: «La metalmeccanica innerva l’intera economia». Sulla consistenza, bastano poche cifre. La meccanica è l’asse portante della manifattura: 105mila aziende (un numero che include i laboratori artigiani, mentre le imprese associate a Federmeccanica sono 16mila), 1,6 milioni di addetti, 500 miliardi di euro di fatturato, 100 miliardi di valore aggiunto e 220 miliardi di export (con un attivo di 60 miliardi, essenziale per riequilibrare la bilancia commerciale italiana). La meccanica incide per l’8,1% sul valore aggiunto dell’intera economia e per il 47,7% su quello dell’industria manifatturiera; per il 6,1% sull’occupazione italiana e per il 42,2% su quella della manifattura; per la metà delle esportazioni nazionali»
[Il Sole]

Per Confcommercio, con la riapertura del Paese solo a ottobre, la riduzione dei consumi sarà di 52 miliardi di euro. Alberghi e ristoranti perderanno 23,4 miliardi, trasporti e vendita auto 16,5, cultura e tempo libero 8,2.

«Ci sono solo due comparti in controtendenza: l’alimentare e la sanità. Il primo include bevande e tabacco e per effetto delle super spese fatte dalle famiglie, nonostante l’azzeramento dei consumi fuori casa, segnerà un +4,2% e un aumento a valore di 10,5 miliardi. Vendite per le catene della grande distribuzione sono a livelli record e c’è chi sceglie di congelare i listini. Ieri Coop ha deciso di bloccare fino al 31 maggio i prezzi dei prodotti propri e quelli delle industrie di marca. Una mossa anti speculazioni. L’emergenza spingerà il fatturato del comparto sanità che dovrebbe segnare un +2,7% pari a 1,4 miliardi di maggiore spesa»
[idem]

di Nicola Dario