Per il 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, ANPI, ARCI, CGIL, CISL, Libera e UIL hannopromosso un manifesto realizzato dal Maestro Ugo Nespolo.
‘Tante donne – è uno dei messaggi del manifesto –continuano a subire umiliazioni e violenze.
Spesso in una drammatica solitudine. È ora di dire basta, attivamente. Le donne che avanzano nel loro percorso di liberazione, liberano tutti. Nessuno escluso‘”.
Un messaggio importante in un momento particolare, segnato dall’emergenza pandemica che ha stravolto le vite e modificato le abitudini di ognuno, con misure limitative che “hanno creato profondo disagio e contribuito ad un aumento dei fenomeni di femminicidio che sono triplicati durante il lockdown” come ha ricordato recentemente il Presidente del Consiglio Conte.
Secondo i dati del rapporto Eures sul femminicidio, in Italia sono 91 le vittime di omicidio nei primi dieci mesi del 2020, una ogni 3 giorni di cui gran parte in ambito familiare. Un dato ancora più inquietante se sileggono gli altri dati del rapporto Eures sul femminicidio, secondo il quale le donne uccise in Italia nel 21esimo secolo sono 3.344, tra il 2000 e il 2020.
Per questo la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, con le diverse iniziative promosse su tutto il territorio nazionale, seppur limitate dalle restrizioni dovute all’emergenza Covid, assume un valore ancora più importante e fondamentale, per contrastare un fenomeno drammatico che rappresenta una vera e propria piaga sociale. Un fenomeno che non colpisce solo le donne, ma offende l’intero genere umano.
“Insieme a te non ci sto più” si legge nel manifesto che ANPI, ARCI, CGIL, CISL, Libera e UIL promuovono in questa giornata, che racchiude in se un messaggio di riscatto rivolto a tutte le donne maltrattate e violate in ogni loro libertà, peril diritto alla vita econtro ogni forma di violenza e sopruso.
Luca Branda