L’augurio di Ods e il commento di Angelo Di Pierro
SAN SALVO | Orazio, quello che hai scritto mi pare abbastanza sensato. C'è solo un punto che stride un po' nella tua analisi: Quali potrebbero essere gli elementi che dovrebbero indurci all'ottimismo
(della volontà) in un Paese (ex grande paese industriale) ormai ridotto al rango di colonia, che ha rinunciato (in cambio di niente) a tutte le più importanti prerogative che dovrebbero farne uno Stato sovrano, quindi in grado di influire sul proprio destino, nel momento stesso che rifiuta di prendere atto di questa realtà e addirittura nega perfino l'esistenza del problema?0 Con queste premesse, come potrebbe mai trovare la strada per una "terapia" appropriata e soprattutto efficace, cioè proprio quello che potrebbe giustificare anche solo un moderato ottimismo?
… Erano anni di lavoro duro, ma anche proficuo. Lo Stato costruiva ospedali, autostrade e organizzava lo Stato Sociale. Il punto è che oggi siamo al contrappasso: lo Stato chiude gli ospedali, non costruisce più le autostrade (quelle che aveva le ha dismesse in malo modo) e sta smontando pezzo per pezzo lo stato sociale, e perfino insidia il risparmio dei cittadini, il frutto di una vita di lavoro.