I soci dissidenti del Circolo Tennis San Salvo comunicano
SAN SALVO | Cambiamento. Non è un auspicio quanto un ‘esigenza quella che una trentina di soci del CT San Salvo vorrebbero fosse attuato in vista dell’ Assemblea straordinaria
del Circolo, in programma per il prossimo 3 luglio nella sede dell ‘ Associazione, in via Magellano, a San Salvo Marina, alle ore 10.30
Gli avvenimenti che hanno caratterizzato gli ultimi 16 mesi di vita del sodalizio, fondato 24 anni fa, d’altro canto, sono più che sufficienti per pretendere un’inversione di tendenza e un rilancio dell’immagine del CT San Salvo, uscita offuscata dopo le decisioni assunte di recente dalla Federazione Italiana Tennis.
La questione è bene ricordarlo, riguarda un illecito sportivo perpetrato nella partita tra il CT San Salvo e il CT Colletorto del 7 giugno 2015, valevole per il Campionato di D2 Maschile, Divisione Interregionale Abruzzo-Molise. In quella occasione , la formazione sansalvese, nella gara di doppio, schierò a fianco di Giovanni Pepe, Nicola Mezzanotte, che giocò la sfida con l’identità, con tanto di esibizione della tessera al giudice arbitro del match, di Mauro Rossi, un altro tesserato. Il caso venne denunciato da Elio Cinquegrana, allora socio del Circolo. Il Tribunale Federale, infatti, il 10 giugno scorso ha inflitto sospensioni dall’attività e sanzioni pecuniarie nei confronti di membri del Consiglio direttivo del Circolo “per inosservanza dello Statuto e dei regolamenti federali per condotta non conforme i principi della lealtà, della probità e della rettitudine sportiva” e non in ultimo, per aver reso dichiarazioni mendaci. Accuse per le quali il presidente Mariano Vicoli, il vicepresidente nonché capitano della squadra D2 del CT San Salvo, Domenico Masciotta, hanno avuto inflitti 9 mesi di sospensione da qualsiasi attività federale ; al presidente Vicoli, inoltre, è stata comminata anche la sospensione del diritto di rappresentanza del circolo per sei mesi. Stesso periodo di inibizione per il direttore sportivo Enrico Lamolle e il giocatore Pepe. A tutti sono state comminate sanzioni pecuniarie che vanno dai 1000 ai 1500 euro.
Si tratta del giudizio di primo grado ma la sentenza, proprio perché ha visto condannati i vertici del Circolo avrebbe dovuto quantomeno portare a rassegnare le dimissioni dei soggetti coinvolti, in attesa che la giustizia sportiva compia per intero il suo percorso. Anche perché il prezzo che il CT di San Salvo paga per quelle condotte è lesiva per la sua attività e per gli scopi statutari. Soprattutto per la crescita sportiva dei giovani del Circolo. Oltre alla sospensione elencate più sopra, il Ct San Salvo è stato escluso dal Campionato di D2 Maschile a squadre, torneo 2016 e per quello che si disputerà nel 2017 . Aspetti sui quali, per la verità, ci saremmo aspettati un intervento dell’Amministrazione comunale che, è bene ricordarlo, ha un proprio rappresentante in seno all’organo dirigenziale del Circolo.
Finora, però, si è proceduto solo ad alcuni aggiustamenti che, per quanto ci riguarda, sono discutibili se non irregolari.
Il 7 giugno scorso, cioè tre giorni prima della decisione del Tribunale Federale, il Consiglio Direttivo si è riunito ed ha proceduto alla variazione delle cariche. Il presidente Vicoli viene sostituito nella carica da Lamolle, con Vicoli che invece va ad assumere l’incarico di tesoriere. La vice presidenza va a Stefano Borrelli, mentre Masciotta viene nominato Segretario e Direttore Sportivo .
Il 14 giugno, un'altra riunione del Consiglio, stavolta per la questione relativa al mancato versamento delle quote dei soci che s’erano iscritti l’anno precedente ma che non hanno ancora regolarizzato la loro posizione nel 2016. Con voto unanime, si è deciso di ‘dichiarare la cessazione dell’appartenenza dei morosi’. A tale proposito c’è da evidenziare che gli iscritti nel 2014 erano 95, nel 2015 sono saliti a 170 e nel 2016, 67, cioè 103 soci in meno, con un ammanco per le casse sociali che supera i 7000 euro. Vero è che nel marzo dello scorso anno c’erano state le elezioni che portarono al vertice dell’Associazione il Direttivo sul quale si è pronunciato il Tribunale Federale.
Infine, con perfetto tempismo, la convocazione dell’Assemblea straordinaria per il prossimo 3 luglio.
In noi c’è la convinzione che tutti questi passaggi abbiano l’unico scopo di tamponare ventuali iniziative di cambiamento. Per nostro conto, chiediamo che nella imminente seduta assembleare, alla luce delle decisioni assunte in sede di giustizia sportiva, argomento tra l’altro previsto nell’ordine del giorno della seduta , il Direttivo si presenti dimissionario ai soci e, contestualmente, si proceda ad indire nuove consultazioni elettorali per eleggere un organismo che intraprenda la strada del rilancio del Circolo sansalvese, sia nei programmi, che della sua immagine.
I soci dissidenti del CT San Salvo