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La tradizione de “Le some” e de “Le sagne”patrimonio culturale identitario di San Salvo

“Vi aspettiamo domani a San Salvo per vivere nella gioia un momento molto sentito dai sansalvesi diventato patrimonio immateriale culturale di tutta la nostra comunità: la sfilata de Le some e la distribuzione de Le sagne.

Questi due eventi ci accompagnano alla prossima festa del santo patrono del 28 aprile per vivere un grande momento di fede e di aggregazione nel rispetto reciproco. Invito pertanto i miei concittadini a scendere in strada e ad aiutarci a diffondere queste nostre tradizioni”. A dichiararlo Emanuela De Nicolis che si appresta a vivere questi giorni per la prima volta da sindaco di San Salvo.

Al lavoro il Comitato festa di San Vitale nel coordinare tutte le iniziative. “Ringrazio il Comitato e tutti i volontari che conservano e trasmettono queste tradizioni che ritengo siano un patrimonio identitario di San Salvo, ai più giovani – aggiunge il sindaco – facendosi carico di tutto il lavoro indispensabile per la preparazione dei taralli con la cottura poi affidata ai fornai della città”.
Si comincia sabato 22 aprile alle ore 8:30 con sfilata de Le Some, che partirà da viale De Gasperi. Al termine della sfilata, dopo la benedizione che avverrà in piazza San Vitale, verranno – come vuole la tradizione – cucinate, distribuite e consumate Le sagne, in un pranzo collettivo cui partecipano non solo i conduttori de Le some ma molti cittadini e forestieri.
Le sagne saranno preparate da donne volontarie all’interno della palestra di via De Vito e bollite in dei tradizionali “cottori” di rame dai componenti del Comitato Festa, tra cui lo stesso don Raimondo Artese, parroco della chiesa di San Giuseppe.
Il condimento tradizionale era di solo pomodoro, oggi consiste in un ragù piuttosto leggero e sul piatto si spolvera anche del formaggio grattugiato. La tradizione di mangiare Le sagne in piazza è abbastanza recente in quanto fino ad una trentina di anni fa venivano preparate e consumate nei mulini dove erano portate Le some.
I luoghi del rito sono mutati: da via della Chiesa a piazza Amendola all’attuale piazza Vitale Artese; mentre non è cambiato il clima di allegria e di festa che si crea. “Si è comunque voluto mantenere questo particolare momento di condivisione perché Le sagne inducono a condividere non solo del cibo ma soprattutto la gioia dello stare insieme” sottolinea Maria Travaglini, consigliere comunale delegato alla Cultura.
La storia de “Le some” e Le sagne”
Quella de “Le Some” e de “Le Sagne” a San Salvo è una tradizione molto lunga, che data almeno dal 1745, l’anno in cui le reliquie di San Vitale martire, donate dal cardinale Pier Luigi Carafa (abate commendatario dell’abbazia dei SS. Vito e Salvo del Trigno), raggiunsero – da Roma – la chiesa di San Giuseppe in San Salvo. Nell’occasione – si ricorda – il cardinale offrì un pranzo a tutta la popolazione (circa 500 persone). Le reliquie di San Vitale, custodite in un’urna, sarebbero rimaste da allora nella chiesa arcipretale e il Santo sarebbe divenuto il patrono di San Salvo.
Quale sia il significato delle “Some”, delle “Sagne” e dei “Taralli” gli storici locali se lo sono chiesto a lungo, senza però trovare tra loro un accordo definitivo.
Secondo don Cirillo Piovesan ed Evaristo Sparvieri, “Le Sagne” si originarono come pasto offerto ai conduttori dei cavalli quando questi portavano il grano (“Le Some”) al Mulino comunale Pantanella (nei pressi dell’attuale sottopassaggio ferroviario per la Marina); mentre i “Taralli” stanno a ricordare il pranzo offerto al popolo. Altri ritengono invece che siano proprio “Le Sagne” l’eredità di quel pranzo e che i “Taralli” costituiscano una sorta di “pane”, la ricompensa, la “messe” per chi ha ben lavorato, elemento contemporaneamente simbolico nella cultura del cristianesimo, in quanto inteso come ricompensa divina per chi ha ben operato nella vita. Fatto curioso, tuttavia, è che riti assai simili se non identici, si ritrovano per il giorno 28 aprile nella vicina cittadina di Scerni, dove il patrono è però San Panfilo. Ciò fa ritenere che essi potrebbero aver avuto origine in tempi molto più antichi, durante la civiltà pagana, per poi essere fatti propri e trasmessi nel tempo dalla tradizione religiosa della chiesa cattolica.
Il programma della festa di San Vitale
27 aprile
ore 17:00 benedizione dei taralli
ore 21:00 spettacolo musicale in piazza Papa Giovanni XXIII
28 aprile
ore 8:30 sfilata dei trattorie con le some partendo da viale Inghilterra
ore 10:30 rievocazione dell’arrivo delle reliquie di San Vitale
ore 11:00 santa messa in piazza San Vitale
ore 18:00 processione dalla chiesa San Giuseppe al termine santa messa
ore 21:00 spettacolo musicale in piazza Papa Giovanni XXIII
Si segnala, infine, che il luna park verrà allestito dal 24 aprile al 1° maggio in piazza Aldo Moro per i più grandi mentre le giostrine per i piccoli verranno installate in piazza della Pace.