La Città di San Salvo ha celebrato questa mattina il 78esimo anniversario della Liberazione.
Dopo il raduno in piazza Papa Giovanni XXIII e, preceduto dalla Banda della Città di San Salvo, il corteo, composto dalle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, dai volontari della Croce Rossa e dell’Avis, ha raggiunto il Monumento ai Caduti dove è stata deposta una corona di fiori dopo la benedizione del diacono Antonio De Luca.
Nell'intervento ufficiale il sindaco Emanuela De Nicolis ha ricordato come il 25 aprile sia una data simbolica con cui si ricorda la liberazione dell'Italia dall’occupazione nazifascista e la fine della seconda guerra mondiale. Liberazione che è stata sì una grande festa di popolo, ma che ha coinciso anche con pagine drammatiche della nostra storia.
“Il 25 aprile non racconta solo la storia nazionale del secondo Novecento, parla anche un po’ degli italiani. Durante la seconda guerra mondiale furono molti i volontari, uomini e donne, che rischiarono tutto per sconfiggere le dittature naziste e fasciste” ha commentato il sindaco evidenziando le due facce del secondo conflitto rappresentate dalle schiere degli eserciti regolari e dei luoghi delle battaglie decisive e quelle clandestina dei popoli vinti, combattuta nell’ombra dalle formazioni partigiane.
“L’Abruzzo ha recitato un grande ruolo nel percorso della liberazione già con la rivolta di Lanciano del 5 e 6 ottobre 1943 con la nascita della Brigata Maiella che fu l’unica formazione partigiana a essere decorata di medaglia d’oro a valor militare alla bandiera” ha spiegato.
“In questa giornata – ha aggiunto – voglio spendere delle parole verso la Costituzione e ai suoi valori frutto dei nostri padri e delle nostre madri costituenti. Occorre sempre richiamare, anzitutto, l'affermazione dei diritti delle persone, che preesistono allo Stato, e il dovere della Repubblica di realizzare condizioni effettive di uguaglianza fra i cittadini. Si tratta di punti centrali con cui i Costituenti hanno caratterizzato la nostra convivenza e che hanno dato risposta al desiderio di libertà e di giustizia di chi si batteva per liberare l'Italia”.
Una conquista di democrazia, di libertà, di giustizia sociale che hanno trovato nella Costituzione il punto di inizio, consentendo al nostro Paese un periodo di pace, di sviluppo e di benessere senza precedenti.
“Proprio per questo va affermato che il 25 aprile è patrimonio di tutta l'Italia, la ricorrenza in cui si celebrano valori condivisi dall'intero Paese. Ma la storia italiana è passata attraverso la dittatura fascista, la guerra, la lotta di Liberazione. Un popolo vive e si nutre della sua storia e dei suoi ricordi” ha concluso il suo intervento sindaco di San Salvo non dimenticando di parlare di Ucraina e della guerra alle porte dell’Europa.
Molto puntuale anche l’intervento del vice baby sindaci del Consiglio comunale dei ragazzi, Francesca Di Bartolomeo, che ha evidenziato come questo 25 aprile cada in uno dei momenti difficili della nostra storia con una vita sociale danneggiata dalla pandemia, dall’immigrazione, dai diritti mancati al lavoro, alla salute e alla cultura. Da qui l’invito “a farci forza a vicenda per recuperare sentimenti di solidarietà e speranza” partendo dall’impegno “di noi ragazzi”.
Alla manifestazione ha partecipato il vice presidente del Consiglio comunale Carmen Di Filippantonio, i componenti della Giunta Eugenio Spadano, Carla Esposito ed Elisa Marinelli, diversi consiglieri di maggioranza e minoranza e gli ex sindaci Gabriele Marchese e Arnaldo Mariotti.