Basta, è ora che San Salvo esca dall’Arap
E’ giunta l’ora di dire basta. Non possiamo sopportare più questo assordante disinteresse. Non abbiamo più alcuna ragione perché San Salvo resti nell’Arap. Nonostante le ripetute sollecitazioni di questi anni, di incontri e di lettere, di promesse e di annunci, i vertici di Arap e l’Arap Servizi sono rimasti sordi alle richieste delle imprese della zona industriale nonostante l’urgenza di alcuni interventi manutentivi essenziali.
Anzi sembra che abbiano voluto girare lo sguardo dall’altra parte per non vedere né sentire. Pertanto l’unica opzione rimasta è quella di uscire fuori dall’Arap e anche in tutta fretta.
Strade senza alcuna regolare manutenzione, scarsa e insufficiente illuminazione, mancata pulizia degli spazi verdi, a cui ha dovuto spesso sopperire il Comune di San Salvo, nessun sistema di videosorveglianza, mancato adeguamento dei sottoservizi.
Sono questi alcuni dei temi affrontati e mai portati a soluzione dell’Arap.
Eppure ci sono stati in questi anni molti incontri organizzati dall’allora sindaco Tiziana Magnacca, con la presenza delle aziende della nostra zona industriale, e una fitta corrispondenza con l’Arap che a ben vedere non ha portato al nulla.
Senza contare che è stato bloccato l’iter amministrativo - già avviato con il commissario Leombroni e con il parere favorevole della Provincia orami più di 5 anni fa - lo stralcio di parte dell’area di via Sandro Pertini dal Piano regolatore dell’Arap.
Il nulla cosmico.
Se ben ricordiamo il passaggio dal Consorzio industriale del Vastese ad Arap ha visto confluire nelle casse della nuova agenzia milioni di euro che sono serviti a ripianare i disavanzi degli altri nuclei industriali.
Siamo curiosi di conoscere l’elenco delle opere che l’Arap ha previsto nel piano annuale e pluriennale, riferite all’area industriale di San Salvo, e gli importi relativi destinati alla realizzazione delle stesse.
La sensazione che il Consiglio direttivo di Arap non abbia compreso la strategicità dell’area industriale sansalvese per tutta la Regione Abruzzo e la sua capacità attrattiva.
Di recente l’acquisizione dell’area dell’ex Autoporto ha permesso ad Arap di incamerare 3 milioni e settecentomila euro.
A questo punto che senso ha per le nostre aziende pagare il canone annuale per denaro che poi non viene riutilizzato direttamente a beneficio del territorio?
Gianmarco Travaglini
Assessore alle Politiche industriali