SAN SALVO | Sono tanti i ragazzi che per ottenere una maggiore indipendenza e libertà nei confronti dei genitori si mettono alla guida di un ciclomotore,
ma spesso incorrono nell’inciviltà di chi è al volante, nelle pessime condizioni del manto stradale di alcune delle arterie principali di collegamento della città e nella scarsa illuminazione delle stesse. Via Trignina e via Grasceta ne sono un esempio lampante: dopo il tramonto sono completamente al buio e prive di qualsiasi illuminazione.
L’unica fonte di luce che ci mostra la strada è quella dei fari abbaglianti delle auto che sopraggiungono e ci superano senza mostrare attenzione. Fossi, dossi e breccia dovuta alla mancanza di manutenzione del manto stradale provocano spesso disastrose cadute. Anche noi in prima persona ci siamo trovati sul nostro ciclomotore o motociclo in situazioni di pericolo percorrendo le suddette.
Numerosi sono gli incidenti che si sono verificati sulle due strade: il primo di una lunga serie c’è stato nel 2006 proprio su via Grasceta, quando un giovane motociclista sansalvese ha perso la vita, travolto da due auto. L’ultimo è avvenuto solo due settimane fa, coinvolgendo due automobili. Se questa strada è così pericolosa per le automobili, potete immaginare quanto sia rischioso per noi giovani che ci troviamo alla guida di un mezzo a due ruote, certamente meno sicuro di un’autovettura.
Questo argomento rovente è stato già sollevato altre volte dalla cittadinanza, dai residenti e dalle testate giornalistiche del paese. Spesso si pensa che questi argomenti non ci riguardino, ma in realtà sono più vicini di quanto pensiamo: ognuno di noi potrebbe trovarsi in queste situazioni. Voi genitori mettereste mai alla guida di un ciclomotore vostro figlio, consapevoli del pericolo a cui va incontro?
A cura della RSS "R. Mattioli", C. Antenucci, F. D'Andreamatteo, L. Tana, F. Celauro