Ogni dipendente pubblico riceve lo stipendio con le tasse pagate dai cittadini. Ogni nostra azione tiene sempre conto che prima di ogni cosa dobbiamo rispondere al popolo, la nostra comunità si è affidata a noi perché le cose vengano fatte a dovere e nel rispetto delle leggi.
Il Comune di San Salvo ha sempre inteso operare con questo atteggiamento anche nella gestione del personale.
A tal riguardo il segretario generale, nella vicenda del dipendente per il quale il giudice del lavoro presso il Tribunale di Vasto ha stabilito la reintegra nel posto di lavoro, ha sempre agito nel rispetto dei cittadini e delle leggi.
Al dipendente sono stati mossi numerosi richiami e contestazioni relativamente ai suoi comportamenti durante l’attività di servizio. Contestazioni che non hanno nulla a che vedere con l’indagine della cosiddetta “multopoli” per la quale il suddetto dipendente era stato sospeso dalla sue mansioni e destinato ad altro ufficio.
Essendo lo stipendio dei dipendenti pagato con le tasse dei cittadini, in caso di gravi violazione dei doveri lavorativi, il segretario non poteva non procedere alle contestazioni. Nella prima fase del giudizio il Comune è risultato vittorioso.
La sentenza definitiva emessa dal Tribunale vede soccombente il Comune di San Salvo non sulla infondatezza delle violazioni e delle inadempienze rispetto ai doveri lavorativi del dipendente in questione (in merito ai quali il Tribunale non ha espresso alcun giudizio) ma unicamente su questioni preliminari.
Le sentenze si rispettano, sempre. Resta la questione delle gravi inadempienze comunque poste in essere dal lavoratore e della legittimità delle azioni del segretario generale, sostenuto anche dalla giurisprudenza della Corte di Cassazione.
Per tali ragioni si valuterà l’opportunità di fare ricorso in appello, anche considerando la prima vittoria ottenuta dal Comune.