L’ occupazione tedesca, durante la seconda guerra mondiale, ebbe un effetto traumatico e distruttivo sulla popolazione salvanese. La fame imperversava. I pochi negozietti di alimentari ((putéche) furono completamente depredate e distrutte dai nazisti. Dopo l’ espulsione delle armate
tedesche dal territorio italiano, iniziò la fase della ricostruzione delle abitazioni danneggiate. La gente ricominciò ad uscire per le strade; tornò di moda il ballo nelle case. Nei primi anni ’50, grazie a Guglielmo Longhi, si costituì il primo gruppo musicale “Follia Jazz”, composto da lui stesso (batteria), Marcello Scardapane (clarino e bandneòn), Enea Marzocchetti (cornetto), Donato Cilli (bengio), Angiolino Fioravante (chitarra) e Antonino Di Cola (fisarmonica). Guglielmo per costruire con le sue mani la batteria, fece cose straordinarie. All’alba di un mattino si recò presso la sua masseria, uccise e scuoiò due conigli; con la pelle ottenuta confezionò la copertura della grancassa. Subito si ricordò che sotto i fuochi incrociati della guerra, aveva tenuto nascosti sotto uno strato di terra, due bossoli vuoti di cannone, che trasformò in piatti per la sua batteria; da un ramo d’ ulivo secco ricavò due bacchette. Dopo molti anni la stessa si sciolse definitivamente, ma Guglielmo ricominciò a suonare insieme ad Angelo Ialacci (fisarmonica) Angelo De Fanis (chitarra) , Vito Tomeo (fisarmonica) e Nicola Masciulli (piatti). Agli inizi degli anni ’60 venne alla ribalta il gruppo “Ideal” con Tonino Masciale (fisarmonica) leader incontrastato, Angelo Longhi ( batteria) Giovanni D’Aurizio ( ddù bbott) e Vito Di Petta (chitarra). Con il passare del tempo, la band vide il succedersi di altri musicisti: Vitale Ciavatta alla chitarra, Angiolino Ialacci alla fisarmonica, Carmine Tascone alla batteria, Peppino padre di Tonino Masciale alla chitarra e Achille Pellicciotta alla batteria . Vito Di Petta esercitava il mestiere di barbiere in via Roma; arrivava sempre primo alle prove musicali, che si protraevano fino a notte. Quando non aveva i clienti da accudire, suonava la chitarra oppure ascoltava alla radio le canzoni pop. Non per caso idolatrava il complesso dei Beattles. Quando percepiva l’eco di una chitarra elettrica, si emozionava, il sangue ribolliva nelle vene. Una mattina si svegliò di soprassalto, salì sull’autobus per Vasto ed acquistò un’ Eko elettrificata, firmando delle cambiali. Si fece garante un amico. Il gruppo cominciò a suonare nei matrimoni o nelle feste familiari, senza chiedere compensi in denaro, ma porchetta, cillichiène, pizzàll a lu ferr, mustacciuli e pezzi di torta colorata con l’archemise, che accompagnavano con bicchieri di vino e rusòlie al mandarino.
A metà degli anni ’60, Tonino Masciale fenomeno della chitarra e leader insostituibile, diede vita ad un altro gruppo chiamato “ Prepotenti”; fecero parte : Ennio Di Petta (chitarra d’accompagnamento) Antonino Chioditti (chitarra basso) Angelo Longhi (batteria) Mario Ciavatta ( cantante). Tonino Masciale trascinatore del gruppo, lasciò compagni per entrare in una famosa orchestrina di musica leggera. Nel 1964 irruppero sulla scena “I Facili”; la band era composta da cinque elementi: Fernando Sparvieri chitarrista con il talento innato. Osvaldo Menna (cantante) Michele De Filippis (batteria) Ivo Balduzzi (pianoforte) Rino Di Cola (basso). C’è da dire infine, che Tonino Masciale è stato il protagonista assoluto della scena musicale salvanese degli anni ‘60/’70. Il suo ricordo resterà vivo nell’animo di tutti quelli che l’hanno conosciuto. In quei tempi si cantava per il piacere di farlo, con orgoglio e passione.
Michele Molino