I sindacati contro i licenziamenti alla Pilkington
Nei giorni scorsi si è svolto un incontro tra le OO.SS. territoriali, la RSU della NSG Pilkington e l’azienda per affrontare il tema degli esuberi nello stabilimento di San Salvo. Nel corso della riunione i rappresentanti aziendali hanno ribadito che, sebbene il piano industriale sottoscritto lo scorso 18 giugno
proceda secondo quanto previsto e che si stiano installando i nuovi impianti tecnologici più competitivi, restano ancora 55 esuberi dei 190 dichiarati in precedenza. A questo già delicato tema si aggiungono ulteriori due gravi problemi: il fattore mercato, che registra un calo di oltre il 15% di vendite rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e il fattore tempo, poiché alcuni nuovi impianti e ulteriori lavorazioni saranno attivati non prima della fine dell’anno finanziario 2019-2020 e quindi non potranno riassorbire gli esuberi dichiarati. Alla luce delle suddette problematiche il numero di esuberi rischia di essere ancora superiore e, non avendo a disposizione ulteriori ammortizzatori sociali, l’Azienda ha dichiarato di voler aprire la procedura di licenziamento collettivo secondo la legge 223/91, con l’effetto che dopo il 24 settembre procederà con i licenziamenti.
Le OO.SS. e la Rsu hanno espresso forte preoccupazione rispetto alla comunicazione dell’azienda circa i licenziamenti collettivi, ricordando alla stessa gli enormi sacrifici fatti dai lavoratori negli ultimi anni ed ha chiesto nuovamente all’azienda di fare tutti gli sforzi necessari affinché si ricarichino le linee produttive, si riqualifichi il personale attraverso una costante formazione (anche alla luce dell’avvento dell’automazione Industria 4.0), si metta in campo un progetto di “insourcing” e soprattutto si riallochi il personale laddove vi siano carenze ristudiando anche una nuova organizzazione del lavoro. Inoltre abbiamo invitato l’azienda a riattivare gli incentivi all’esodo utilizzando la fuoriuscita volontaria dei lavoratori interessati attraverso l’opzione “QUOTA 100”. Infine chiediamo, laddove sia possibile e con l’intenzione dei lavoratori, di studiare ipotesi di lavoro part time e di intraprendere a livello istituzionale un percorso di verifica per l’applicabilità di ulteriori misure a sostegno del reddito dei lavoratori al fine di evitare i licenziamenti annunciati, così che nessun lavoratore esca dalla fabbrica in modo forzoso.
Le OO.SS. convocheranno nei prossimi giorni gli attivi unitari e successivamente si svolgeranno le assemblee con tutti i lavoratori ed insieme vaglieranno le iniziative da intraprendere al fine di tutelare il sito di San Salvo, perché la NSG Pilkington è un’Azienda troppo importante per le sorti dei lavoratori, delle rispettive famiglie e di tutto il nostro territorio.
OO.SS. e RSU NSG Pilkington Italia