IL COMITATO PER IL REFERENDUM NON SI FERMA E SCRIVE AL PREFETTO!
Questa mattina il Comitato per il Referendum “San Salvo per un ambiente sostenibile”, ha inviato una lettera al Prefetto Armando Forgione, al Sindaco di San Salvo Tiziana Magnacca e al Presidente del Consiglio Comunale Eugenio Spadano.
Di seguito il contenuto:
“Io sottoscritta Antonia Angela Schiavarelli in qualità di Presidente delComitato per il Referendum “San Salvo per un ambiente sostenibile”vengo a rappresentarLeun fatto grave che viola, ad avviso del Comitato e dei numerosissimi cittadini con i quali ci siamo confrontati, il diritto delle minoranze a svolgere il loro ruolo e dunque mina la democrazia che dovrebbe essere alla base dell’amministrazione della respublica.
In data 1 marzo 2021 i gruppi di minoranza, rappresentati dai consiglieri: Fabio Travaglini, Antonio Marcello Boschetti, Marika Bolognese, Giovanni Mariotti e Gennaro Luciano, hanno presentato all’attenzione del Presidente del Consiglio Comunale Eugenio Spadano, una richiesta di convocazione della Commissione Affari Generali, per l’“Approvazione del Regolamento per la disciplina del Referendum Consultivo Comunale”.
A tale richiesta, solo a distanza di tre settimane, il Presidente del Consiglio ha negato la convocazione adducendo quale motivazione la mancanza dei numeri dei consiglieri necessari:“Così come prevede il Regolamento del Consiglio Comunale” le sue testuali parole.
Tale risposta, ha evidenziato un vulnus democratico del Regolamento del Consiglio Comunale che non permetterà mai alle minoranze di poter svolgere pienamente il proprio ruolo nel caso in cui, come a San Salvo, il Sindaco eletto prenda oltre il 60% dei voti. Tale mancanza non è stata colmata neanche nel 2019, quando il consiglio Comunale ha apposto alcune modifiche al Regolamento del Consiglio Comunale, con i voti delle stesse minoranze.
Tale mancanza ha interferito con le legittime richieste dei cittadini, rappresentate dai consiglieri di minoranza, di vedersi dotare dei Regolamenti Attuativi necessari per poter indire il Referendum Consultivo Comunale, così come previsto dal nostro Statuto, dilatando i tempi della loro approvazione.
L’approvazione dei suddetti Regolamenti Attuativi è stata infatti portata in Consiglio Comunale in data 22 aprile, ma nuovamente rinviata per poterne discutere in sede di Commissione Affari Generali, discussione che poteva già avvenire due mesi prima.
Questo procrastinare, sta ledendo i legittimi diritti dei cittadini di esprimere il loro parere su temi importanti per lo sviluppo della nostra città, nel caso specifico di nostro interesse, sulla costruzione di un Forno Crematorio in adiacenza al cimitero comunale, dunque nel pieno centro abitato, previsto dal Piano Cimiteriale, approvato in prima istanza dalla maggioranza consiliare il 12 febbraio del c.a., che diverrà esecutivo entro poche settimane con la seconda votazione da parte del Consiglio Comunale.
Non si tratta di una questione politica o etica, ma di una questione che avrà un impatto notevole sulla città e i suoi abitanti che saranno così costretti a vedere realizzata un’opera all’interno della città, a 200 metri da una scuola primaria e materna, a 400 metri dall’istituto superiore, da attività commerciali e da una zona residenziale, in assenza di una espressa previsione nella realizzazione del Forno crematorio nel Programma elettorale.
Riconosciamo l’esistenza di ruoli e funzioni, ma chiediamo che tali funzioni vengano svolte basandosi su un dialogo con i cittadini così come previsto dallo stesso Statuto Comunale, con lo strumento referendario (art.55). Decisioni come la costruzione di un forno crematorio, equiparato normativamente e limiti di emissioni ad un inceneritore di rifiuti urbani, dovrebbe essere una scelta il più possibile condivisa.
La legge negli anni passati, ha dislocato le attività che hanno una determinata incidenza ambientale nelle aree industriali e artigianali, proprio per salvaguardare il centro abitato, per questo il Comitato ha più volte chiesto che l’amministrazione comunale individuasse un’altra area cimiteriale, lontana dal centro urbano, com’è nelle sue facoltà fare con una semplice Variante al Piano Regolatore Generale. Non neghiamo l’importanza dello strumento della cremazione, ma chiediamo che le scelte di fine vita, non influiscano sulla qualità della vita degli altri.
Dato che l’approvazione definitiva del Piano Cimiteriale sarà possibile entro poche settimane, diffidiamo il Sindaco di San Salvo e il Presidente del Consiglio a proseguire nelle procedure diapprovazione del Piano Cimiteriale Comunale, per dare i tempi ai cittadini sansalvesi di poter legittimamente esprimere il proprio parere sulla possibile realizzazione di un Forno Crematorio nel centro urbano.
Inoltre chiediamo che i Regolamenti Consiliari vengano modificati, affinché in futuro, i diritti di tutti possano trovare applicazione e non debbano essere oggetto della scelta di un singolo.
A Lei Ill.mo Prefetto chiediamo di essere convocati nei prossimi giorni e comunque prima della votazione del Piano Cimiteriale per non rendere vano anche l’appello a Lei, Ill.mo Prefetto, garante dei diritti e della democrazia”.