Nel 1962 la prima struttura ricettiva di San Salvo con il nome “La Mirandola”
A Gennaio 1960 la popolazione salvanese ammontava a circa settemila abitanti. La vita economica si reggeva sulle risorse dell’agricoltura e dell’artigianato. Nel 1962 fu costituita la Società Italiana Vetri (SIV).
A San Salvo non c’era nemmeno una locanda, in cui mangiare e trovare alloggio. Alessio Menna e Adele Angelozzi, &mbraccianti salvanesi, genitori dei due figli Consiglia e Osvaldo, intuirono subito che stava per accadere qualcosa di eccezionale. A quel punto presentarono al municipio di San Salvo, due progetti, uno riguardante l’aumento della volumetria dell’immobile e l’altro ilmutamento della destinazione d’uso da civile abitazione a struttura ricettiva. Il permesso di costruire arrivò velocemente. Solo che la cifra che avevano messo da parte,con la forza delle loro braccia, non era sufficiente per completare i lavori di costruzione, ma non si scoraggiarono. Chiesero in prestito 800 mila lire al medico condotto del paese. Questo estrasse i mazzetti di banconote dalla cassaforte, li contò subito e li consegnò ai due coniugi. I lavori proseguirono speditamente. Alla pensione diedero il nome “Mirandola”. Emozione, condivisione e grande partecipazione per l'inaugurazione della locanda. Nella struttura ricettiva curata nei minimi particolari, una vastissima scelta di cibo e tanta gentilezza, affluirono ospiti da ogni parte, tra costoro: Luciano Viaggi, Biagio La Corte e Giorgio La Rocca.Si svolsero all’interno del locale molti banchetti nuziali. Si ricordano tre coppie di sposi: Evangelista-Mariani, Nolfi-Di Santo, Angelucci-Di Santo. Alessio e Adele, una volta raggiunti i requisiti per la pensione, decisero nel 1973 di abbandonare definitivamente l’attività.Consegnarono la licenza commerciale a Italia Di Santo, che aprì vicino a via Disgrazia (l’attuale Via Caravaggio), il ristorante “Italia”. Alessio Menna e Adele Angelozzi, sono volati, ormai, in cielo, ma resteranno nella storia locale, per il grande coraggio di aprire la prima locanda in un periodo di crisi economica. Il processo di cambiamento dall'economia agricola a quella industriale era già cominciata. Pochi anni dopo,le famiglie di Antonio Boschetti e di Vito Tomeo aprirono locali di ristorazione.
Michele Molino