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Intervista al giovane candidato Francesco Menna

VASTO |  Francesco Menna, 37 anni, è nato a Vasto dove vive e lavora. Avvocato e segretario comunale, vanta una lunga militanza politica in seno al Pd. Attualmente riveste il ruolo di capogruppo

uscente del Partito democratico e dal 2011 ricopre la carica di consigliere comunale dell’amministrazione vastese.
Come nasce il desiderio di fare politica e di scendere in lizza in questa tornata elettorale?
Faccio politica per passione aderendo ad una lunga tradizione familiare. Il mio impegno scaturisce dalla stima e dal riguardo dei tanti amici soprattutto di quelli che oggi non ci sono più. Questi, lungo il cammino, mi hanno insegnato che fare attività politica consiste nel mettersi al servizio dei cittadini rispettandone la centralità e tutelandone i bisogni.
Credo che l’esperienza più bella per un ragazzo che ambisca a ricoprire la carica di sindaco nella città dove è nato e ha deciso di rimanere continuando a risiedere nel quartiere di via Ciccarone, sia quella di ricevere l’affetto e la stima dei propri cittadini. Fare il sindaco a Vasto significa essere il primo cittadino del paese che amo lavorando all’interno del Municipio che è la sede politica più vicina alle persone. Svolgere il mestiere di sindaco significa stare tra le zolle della campagna e sporcarsi le scarpe; equivale ad essere in mezzo alla tempesta del Porto di Vasto mentre il vento potrebbe mettere a rischio le attività legate a quella struttura. Fare il sindaco vuole dire vegliare sulla costa del Golfo vastese.
Come risponde a chi critica la Sua parvenza di “bravo ragazzo”?
Essere un “bravo ragazzo” è un valore aggiunto, non un demerito. Faccio del mio meglio per esserlo. La mia indole mi porta comunque ad essere una persona autentica ed equilibrata che crede e si spende molto per quello che fa.
Sicuramente in politica è necessario il ricambio generazionale. Il mio partito, la coalizione di centrosinistra, i tanti amici dirigenti politici, assessori e consiglieri credono in questo ricambio. Per tale motivo hanno da subito aderito al mio impegno per vincere le primarie e per candidarmi a sindaco di Vasto. Ritengo che la politica vada fatta con passione e coraggio e che nella sua dinamica debba vedere “scorrere acqua fresca” al pari di quanto avviene nei i fiumi ed evitare il ristagno e l’imputridimento come nei pantani. E’ necessario quindi che vi sia ricambio ma sempre e comunque nel rispetto di quelle generazioni e di quei dirigenti politici che con tanto amore, sacrificio e innumerevoli battaglie hanno dato un grande contributo alla crescita della vita politica vastese. La politica mi insegna che le comunità ad essa legate sono una grande famiglia e al suo interno devono convivere passato, presente e futuro così come si convive in quelle famiglie in cui il padre e la madre stanno vicino ai loro figli per renderli autonomi nel percorso che li porterà alla vita adulta.
E’ stato avanzato il dilemma: continuità o discontinuità con la precedente amministrazione?
La mia candidatura senza dubbio nasce nel segno della novità. La continuità si configura ad un sindaco che si ricandida. Sicuramente porterò a termine progetti e programmi che meritano continuità ovvero incontrano il favore dei cittadini. Valgano come esempi il Piano di Recupero Urbano di Vasto marina, i lavori in via del Porto, il raddoppio del depuratore di Punta Penna, la variante alla SS 16, il potenziamento del presidio ospedaliero nella speranza di poter dare risposta positiva sulla sala di emodinamica. Al contrario sarò discontinuo verso quelle iniziative e quegli obiettivi che non trovano il giusto consenso tra la popolazione vastese.
C’è chi riferendosi alla Sua candidatura ha sottolineato come la politica vastese si amministri a Vasto e non a San Salvo, Ortona o Pescara.
Proprio come i miei competitors anch’io ho tanti amici sia nel territorio vastese che al di fuori di esso. Ricordo che siamo in Europa e rammento che l’amicizia è un valore importantissimo nella vita, come lo è l’affetto delle persone. Ma la politica è un’altra cosa. Lo dovrebbe ben sapere chi oggi fa polemiche di basso profilo.
La politica è fatta di mediazione tra tutti gli attori, non di conoscenze. Il mio partito è radicato in tutto il territorio perché è un grande partito nazionale.
Qual è la differenza tra Lei e Maria Amato?
La diversità tra me e l’onorevole Amato è intanto nell’età e poi nel ruolo.
Io sono consigliere comunale e componente della segreteria dell’assessore Silvio Paolucci. Un paio di anni fa, in qualità di mandatario elettorale della dottoressa Amato, contribuii a rendere effettiva la sua elezione al Parlamento di Roma. Oggi Vasto e il centrosinistra vastese, dopo trent’anni, hanno finalmente avuto un parlamentare. Io mi impegnerò a vincere la primarie affinché Maria continui a rappresentare il territorio a Roma e affinché il futuro sindaco di Vasto, di cui spero di ricoprirne la carica, possa continuare ad operare in quella giusta filiera tra Governo nazionale, Regione Abruzzo e Comune al fine di dare immediate, veloci e fruibili risposte ai suoi cittadini.

 

Paola Tosti