Vasto - News

casa pound vasto

Vasto: accoglienza clandestini in città, CasaPound risponde alla giunta: "Vasto non è tenuta ad accogliere. Clandestini già oltre il limite massimo stabilito"

VASTO | Dura replica di CasaPound Italia al comunicato congiunto del sindaco Francesco Menna e dell'Assessore alle Politiche Sociali

Lina Marchesani in merito al l'attivazione del progetto Sprar per l'accoglienza di ulteriori clandestini oltre i 136 già ospitati nei centri dislocati in città.

"Una amministrazione che avesse davvero a cuore il bene della città e dei suoi abitanti - afferma in una nota Andrea Ciarallo, responsabile di CasaPound per la città di Vasto - invece di parlare passivamente di 'obbligo dell'accoglienza' rispetto alle decisioni del Prefetto, farebbe presente come il tetto massimo di clandestini ospiti nei centri, fissato in 2.5 per ogni 1000 abitanti, sia già stato di molto superato. Come, proprio da parte del Ministero dell'Interno sia in corso di approvazione un nuovo codice guida, che impone di evitare grandi concentrazioni di clandestini in ragione delle problematiche sociali portate dal fenomeno. Alcune delle quali Vasto sta già sperimentando, con il dilagare del fenomeno dei venditori abusivi, parcheggiatori e dell'accattonaggio presso le attività commerciali. In presenza di numeri maggiori di clandestini potrebbero arrivare anche a episodi clamorosi, come le diverse rivolte verificatesi nei centri di accoglienza, ultima quella di Cona, in Veneto, pochi giorni fa".

"Quindi - prosegue Ciarallo - a dispetto delle decisioni del prefetto di Chieti, che sembra aver individuato nella città di Vasto la destinazione di larga parte degli enormi flussi migratori che investono la nostra nazione; è nostro avviso che non di sprar e di ulteriore accoglienza si debba parlare per Vasto, ma di espulsioni per tutti quei clandestini, la stragrande maggioranza secondo le statistiche, privi dei requisiti per l'asilo. Una soluzione che lo stesso governo pare si appresti ad adottare con la riapertura, su tutto il territorio nazionale, dei centri per l'identificazione e l'espulsione degli immigrati irregolari".