La realtà locale raccontata attraverso il Prodotto Topico
GESSOPALENA | Dietro al cibo c’è un mondo: i contadini, la storia, l’identità. Dietro ad un piatto c’è una storia ancora da leggere. Il cibo come storia e cultura, memoria e gusto, azioni rituali e simboliche,
incontro e integrazione. Il cibo e la storia quali pilastri a fondamento della nostra identità. Siamo ciò che mangiamo sentiamo e ricordiamo. Anche la semplicità delle ricette, la cui unica ricchezza è data dall’abbondanza di prodotti agricoli e naturali della terra, è in grado di restituire una componente significativa di una cultura locale ancora da scoprire.
Conservare per tramandare questa memoria è un preciso compito delle generazioni mature. Il mezzo più efficace per raggiungere questo scopo è senz’altro quello di coinvolgere la scuola quale luogo principe della formazione dei ragazzi. Questa opera di sensibilizzazione è uno dei progetti a cui la macchina organizzatrice del Prodotto Topico sta dando corpo. Esempio concreto si è avuto nella giornata di ieri quando gli studenti delle classi II A e B del Liceo Classico del Polo Liceale Pantini-Pudente di Vasto hanno potuto cogliere l’occasione di scoprire il loro territorio attraverso un percorso che li ha portati a visitare alcuni dei luoghi simbolo della storia abruzzese. L’antico borgo medioevale di Gessopalena, che sorge sul baluardo roccioso prospiciente alla Maiella. Oltre che custode della millenaria storia italiana, la tenacia e la dignità dei gessani determinò anche l’attiva partecipazione, sotto la guida di Domenico Troilo comandante operativo della Brigata Maiella, alla lotta di resistenza contro il nazifascismo. All'economia locale, sempre essenzialmente agro-pastorale, si deve il “salsicciotto frentano” presentato nel corso della cerimonia di proclamazione che si è tenuta nella sala consigliare del Comune cittadino, alla presenza del Sindaco Andrea Lanutti e del Vicesindaco Mario Zulli. Durante l’incontro è stato conferito l’attestato di nomina di “Cavaliere del Prodotto Topico” a Franco Di Paolo, produttore del caratteristico insaccato. Due coinvolgenti lezioni tenute dai professori Luigi Murolo e Giuseppe Manzi hanno ricostruito ed approfondito la storia legata all’allevamento del maiale nero e del transito di questi animali lungo il cammino del Tratturo.
Nel corso del pomeriggio la visita guidata al Castello di Roccascalegna, ha portato alla scoperta di uno tra i manieri più belli d’Abruzzo incastonato su uno sperone di roccia che domina l’omonimo borgo medievale, il vallone del Rio Secco e la vallata del Sangro.
A conclusione della giornata la visita al Museo del Peperone Dolce di Altino e all’azienda “La Tavola Dei Briganti” situata in un borgo di case in pietra risalente al XIX secolo, circondato da boschi e da racconti misteriosi. La leggenda narra infatti che, in piena epoca risorgimentale, in questa contrada si rifugiassero le bande dei briganti che saccheggiavano i paesi limitrofi. Nel bosco che costeggia il borgo è ancora possibile notare i resti di un'antica casa in pietra, luogo in cui i briganti si riunivano dopo le loro scorribande per mangiare, bere e spartirsi i bottini. Il nome dell’azienda rende omaggio a questa leggenda ed al massiccio montuoso della Majella, sul quale, a poca distanza dall'avamposto fortificato del Blockhouse, briganti e pastori hanno inciso, i loro nomi e le loro storie, su lastroni di roccia chiare e compatte: queste rocce sono oggi note come Tavole dei briganti. E' in questo scenario ricco di storia che si colloca, grazie alle favorevoli condizioni microclimatiche, la coltivazione del famoso peperone dolce di Altino e dei peperoncini piccanti, fra i quali il diavoletto d'Abruzzo. Entrambe le varietà sono inserite nell'Atlante dei prodotti della tradizione della Regione Abruzzo a valore della biodiversità.
Paola Tosti