I pellegrini di San Giuseppe
San Salvo | Si è tenuta ieri sera la riunione della maggioranza comunale per discutere degli equilibri interni. Con quattro assenti (Argirò, Faga, Ialacci e Raspa), tutti gli altri hanno ascoltato l’ennesima proposta di mediazione formulata
da Fernando Artese, per evitare l’ oramai insanabile rottura con l’ex consigliere regionale Nicola Argirò. Come da noi scoperto e pubblicato, un paio di mesi fa il vice sindaco Angiolino Chiacchia aveva comunicato al sindaco ed al suo gruppo consigliare la volontà di dimettersi dalla Giunta, per far posto ad Argirò, primo degli eletti con 412 voti. Era stato lo stesso Argirò a chiedere di formalizzare le dimissioni dopo il Consiglio degli assestamenti, per non turbare la scelta, che riteneva assunta, tanto da chiedere a noi di “non scrivere, per non far saltare l’accordo”. Ma, immediatamente prima di quel Consiglio, si erano messi in moto alcuni consiglieri per impedirne la nomina e, come si ricorderà, era stato durante quella stessa seduta Fabio Raspa (“con un discorso da leader”) a chiedere che la Giunta in carica andasse avanti senza sostituzioni.
Per cui Chiacchia, nella conferenza stampa di fine anno, aveva annunciato di non volersi più dimettere (cosa che ha confermato anche ieri sera). La qual cosa ha ulteriormente amareggiato Argirò, che non si spiega tanta ostilità nei suoi confronti. E’ quindi scattata l’azione di mediazione da parte di Fernando Artese (che sa trattare e mediare, perché lo fa tutti i giorni da commerciante). Ieri sera egli ha formulato un’ultima proposta per far rientrare il dissenso: “Non volete dentro Argirò, ma Chiacchia mantenesse la parola data e si dimettesse”. I presenti lo hanno sonoramente bocciato, nonostante Artese avesse argomentato che senza l’ex consigliere regionale-assessore provinciale ed attuale consigliere anziano nel 2017 si perderanno le elezioni, ancor più di fronte ad una sinistra, che (per la legge del contrappasso) avrebbe ritrovato la sua unità interna.
La linea (soprattutto dei vertici istituzionali) è quella di non pensare alle elezioni, anche perché i più all’interno della destra vanno dicendo che Argirò abbia perso lo smalto elettorale di un tempo e che non ha più gli oltre quattrocento voti di preferenza che ha sempre preso. Come se non bastasse, le frizioni col consigliere più votato creano turbamenti anche all’assessore Giancarlo Lippis, a cui taluni rimproverano di essere dipendente dello stesso Argirò, tanto che (anche se sta facendo un buon lavoro in assessorato) ieri sera si è detto anche lui disponibile a rimettere il suo mandato. La vera preoccupazione di taluni è ovviamente cosa farà il giovane assessore se Argirò dovesse rompere elettoralmente: resterà con la destra o lo seguirà ? Se lo dovesse seguire, porterebbe altrove la dote elettorale che si sta facendo con la sua educazione e con la dedizione al suo mandato.
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Fernando Artese, anche con la bonomia che lo contraddistingue e con la sua storia personale (per essere stato consigliere comunale Dc e figlio di un sindaco), ha tentato dunque ciò che in passato fecero Bucciantonio (tra Lillino Artese e Del Casale), Tomeo (tra Lillino Artese e Cardarella), Paganelli (tra Mariotti ed Altieri) e Monteferrante (tra Mariotti e Marchese). Nella storia di questo Comune ci sono sempre stati i dissidi (e non si capisce perché questa volta non avrebbero dovuto esserci), ci sono stati sempre i mediatori (per fortuna) e soprattutto ogni rottura consigliare ha poi determinato rotture elettorali (con la sola eccezione di Mariotti - Spadano nel 2002, ma solo perché da destra a sinistra era arrivato il soccorso di Boschetti). I maggiorenti in carica sono convinti di poter rivincere anche senza o contro Argirò. Fernando Artese è, invece, persuaso che, se si va divisi, nel 2017 non ci sarà un’eccezione che conferma la regola. Per questo ha tentato l’ultima mediazione possibile, che, però, non gli è passata. Avrà, comunque, una consolazione: la strada presso cui lavora, Via San Giuseppe, diventerà meta di pellegrinaggi politici, perché andranno tutti a trovarlo, prima del Consiglio comunale sul bilancio. I cui voti sono, a questo punto, i seguenti: 8 favorevoli (Magnacca, Spadano, Faga, Ialacci, Torricella, Battista, Marcello, Raspa) e 8 contrari (Argirò, D’Addario, Mariotti, Cilli, Marchese, Di Stefano, Angelucci e Sannino). Il nono è proprio Artese, ma cosa farà ? Ecco, perché andranno tutti da lui in pellegrinaggio: San Giuseppe aiutali tu.
Ods