Editoriali

remo gaspari

Verso il post gasparismo

VASTO |  Ad oggi abbiamo cinque rappresentanti istituzionali nel vastese:  Daniela Aiuto al Parlamento europeo; Gianluca Castaldi al Senato, nel Gruppo di minoranza; Maria Amato alla Camera, nel Gruppo di maggioranza; Mario Olivieri alla Regione,

nel Gruppo di maggioranza; Pietro Smargiassi sempre alla Regione, ma nel Gruppo di minoranza. Di questi nessuno è di centrodestra , nonostante la destra adesso governi i principali Comuni del vastese. Per una serie di strane dinamiche, lo schieramento moderato ha avuto fino a  cinque rappresentanti regionali contemporaneamente (Tagliente, Prospero, Desiati, Menna e Spadano, 2000 -2005) quando amministrava solo Monteodorisio e non ha nessuno adesso che invece governa San Salvo, Cupello, Casalbordino, Castiglione ed ovviamente Monteodorisio.

Se Forza Italia fosse un partito, la rappresentanza nazionale sarebbe collegata o collegabile a quella locale e Tiziana Magnacca, con l’ultima vittoria plebiscitaria ottenuta da sindaco, sarebbe già seduta su una delle poltroncine rosse di Palazzo Madama o di Monte Citorio. Certo, si parla di una sua candidatura, ma le dinamiche non sono più quelle di quando fu candidato Nicola Carlesi al maggioritario nel ’96 e di cinque anni dopo, quando fu candidato anche Mariotti sempre al maggioritario. Mi disse allora un dirigente politico ben informato: “An ha un esigenza, deve candidare Nicola Carlesi in questo collegio”. Scherzando nel 2001, parafrasai allo stesso personaggio la medesima frase: il Pds ha un esigenza, deve candidare il sindaco di San Salvo in questo collegio. Ora, quali sono le esigenze dei partiti ? Nessuno, perché i partiti non esistono più;

Se il Pd fosse un partito non ci sarebbero dubbi a ricandidare il suo deputato uscente, Maria Amato, che ha firmato le principali leggi sociali e sanitarie di questa legislatura, è stata un punto di riferimento di serietà ed onestà, in un settore di spesa, il cui ministro (Beatrice Lorenzin) veniva da Forza Italia. Amato, presente in tutte le principali iniziative del territorio, con umiltà, serietà e dedizione, ha difeso l’ospedale di Vasto, come ogni vastese avrebbe fatto. E’ però entrata in contrasto, proprio sulla sanità, con l’assessore regionale Silvio Paolucci e col governatore Luciano D’ Alfonso. Se le candidature dipenderanno da costoro, è probabile che la Amato non tornerà alla Camera, cosa che ci servirà a misurare fino a che punto il Pd è ancora un partito o una somma di gigli magici da Firenze in giù;

Se il Pd fosse ancora un partito non ci sarebbero dubbi a non ricandidare il presidente della Commissione sanità della Regione, Mario Olivieri, non perché spesso è entrato in contrasto con l’assessore Paolucci e soprattutto col suo plenipotenziario Pasquale Flacco. Ma perché ha appoggiato l’Amministrazione comunale di centrodestra di San Salvo (in cui è rappresentato dall’autorevole presidente del Consiglio comunale Eugenio Spadano) ed il candidato sindaco di Vasto Edmondo Laudazi, che si è schierato contro Francesco Menna, già segretario del già detto Paolucci. Un partito chiederebbe al suo governatore di non inserire un consigliere regionale uscente neanche nelle liste civiche se costui sul territorio è stato più contro che a favore il proprio schieramento. E’ tuttavia probabile che alla fine Mario Olivieri (con un notevole consenso individuale oltre con l’appoggio di Spadano & Laudazi) tornerà a rappresentarci, magari con lo schieramento di centrodestra, che al momento è in vantaggio. 

Se le 5 Stelle fossero un partito non c’è dubbio che un uomo coerente e convinto come Gianluca Castaldi, che lo ha rappresentato al vertice del Gruppo senatoriale, incontrando in quella veste più volte il Capo dello Stato, sarebbe automaticamente ricandidato, senza fronzoli. Ma le 5 Stelle non sono un partito, si autodefiniscono un Movimento e non hanno un organismo che decide le candidature. Si passa per la rete, dove tutto può succedere. Ma proprio sulla rete si rileva che i video con cui il senatore vastese si presenta umilmente hanno addirittura decine di migliaia di visualizzazioni (48.117), solo trecento in meno di Paolo Gentiloni. Castaldi ha dunque consenso e dovrebbe tornare in Senato. Vedremo che accadrà, oltre che per lui, anche per Pietro Smargiassi e Daniela Aiuto, rispettivamente consigliere regionale e deputato europeo. Anche dalla loro sorte misureremo i meccanismi di selezione grillini.

Il vastese è un territorio di periferia, che stava a sinistra quando alla Regione c’era la destra ed ora ha molti Comuni di destra con una Regione a sinistra. I gruppi dirigenti dei tre schieramenti sono ancora poco consolidati. Chi ha radicamento sociale di base (la destra) non ha oggi alcun rappresentante né a Roma, né al’’Aquila e né tantomeno a Bruxelles. Chi, invece, è presente in Europa, al Senato ed alla Regione (le 5 Stelle) ha un numero di consiglieri comunali che si contano sulle dita di una mano. Dalla capacità di eleggere i prossimi rappresentanti, si capirà se e come la destra e le 5 Stelle interpreteranno la nuova fase dopo che la sinistra l’ ha gestita per ventitre anni, dal ’94 fino al 11 giugno 2017 (giorno in cui per convenzione può dichiararsi finita la guida del vastese da parte della sinistra, in cui 2 ex comunisti su 3 hanno votato il centrodestra a San Salvo).

                                                                                                                                             Ods

Categoria: