Editoriali

giallo verde

RIVOLUZIONE GIALLOVERDE

Chi ha avuto la bontà di sentire la mia intervista a Peppino Tagliente (che facciamo, quasi per gioco, ogni volta che si vota), sa che entrambi abbiamo parlato di probabile risultato giallo verde. E così è stato, anzi c’e stato una vera rivoluzione giallo verde. Infatti:

 

HANNO STRAVINTO LE 5 STELLE E LA LEGA;

HANNO STRAPERSO IL PD, LEU, UDC, BONINO, SOCIALISTI, VERDI, PRODIANI E L’ EX NUOVO CENTRODESTRA DI BEATRICE LORENZIN;

NON HANNO NE’ PERSO E NE’ VINTO: FRATELLI D’ ITALIA E FORZA ITALIA. Ma  quest’ultima tuttavia perde (o straperde, con uno scarto di cinque punti) la contesa interna al centrodestra con la Lega.

Sinteticamente si potrebbe dire che perdono i partiti del sistema (ed infatti non ci sarà il cosiddetto inciucio Renzusconi) e soprattutto che vincono i partiti che vengono definiti: di opposizione intransigente o antististemici o populisti o antieuro, al di là degli ultimi posizionamenti elettorali o elettoralistici.

Per quanto siamo, ormai, in un regime proporzionale è assolutamente chiaro chi ha vinto e chi ha perso, anzi chi ha stravinto e chi ha straperso. E sono soprattutto chiari i motivi di questo risultato lampante: il popolo ha voluto il cambiamento ed ha bocciato sonoramente la sinistra ed il centrodestra che hanno congiuntamente o disgiuntamente governato dal ‘ 94 in poi (la Lega, pur avendo governato nella seconda repubblica, fa eccezione per il netto distacco politico di Salvini da Bossi e Maroni).

Le forze di Governo o di sistema o della seconda repubblica o filo europee hanno perso perché il popolo italiano sta peggio di come stavano prima che andavano loro al potere: ospedali chiusi e pronto soccorsi intasati, strade rotte, esodati, allungamento dell’età pensionistica, disoccupazione ed emigrazione dei figli all’estero, tassazione alta o altissima, cinghiali sottocasa, insicurezza diffusa soprattutto nelle abitazioni e nei negozi, ecc… Il tutto ulteriormente aggravato dalla sfiducia nella classe dirigente uscente che piglia un sacco di soldi, fa annunci continui, ma non risolve i problemi ed anche dall’arrivo di poveri ragazzi dall’ Africa, che tuttavia vengono percepiti come coloro che vengono a pigliarsi soldi e lavoro degli italiani.

Questa decisissima motivazione elettorale, che è una vera e propria rivoluzione, è suffragata dalla omogeneità territoriale del voto (nord alla Lega e sud alle 5 Stelle, con confinamento della sinistra in alcuni collegi toscani), dalla convergenza generazionale (uguale risultato tra Camera e Senato, con giovani e vecchi votano allo stesso modo) e dalla trasversalità dei flussi (i partiti vincenti sono stati votati da ricchi e poveri), perché l’insoddisfazione popolare riguarda tutte le zone italiane, riguarda giovani e vecchi e ricchi e poveri.

Se il Parlamento rispetterà l’indicazione elettorale dovrà esprimere una maggioranza 5 Stelle- Lega, comunque costituito o basato su convergenze parallele o non sfiducia (per dirla all’antica). Se Di Maio farà un suo Governo con l’appoggio del Pd, fra due- tre anni perderà e vincerà Salvini con la maggioranza assoluta. Se Salvini farà un suo Governo con l’appoggio di Forza Italia, fra due- tre anni perderà e vincerà Di Maio con la maggioranza assoluta.

Ods

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