Editoriali

il quarto stato

Perche’ siamo diventati lo spauracchio delle masse popolari

Il mio vecchio e fraterno amico Claudio Di Vincenzo si chiede in un post su Facebook (che abbiamo ripreso e pubblicato) perché la “Sinistra antisistema” è diventata lo spauracchio delle masse popolari. La risposta è proprio nella sua domanda.

La sinistra non è più antisistema, non è più alternativa al sistema, anzi è percepita (proprio dalle masse popolari) come IL SISTEMA. Cosa ha portato a questa vera e propria mutazione genetica non è difficile comprenderlo e cercherò di esaminarlo. Partiamo dal fatto che la sinistra nasce rivoluzionaria, per dare i diritti a chi non li aveva. Quindi per combattere lo status quo che storicamente dava privilegi ad alcune classi e teneva fuori (non solo dal governo, ma anche dal benessere) il proletariato o il quarto stato. Questa mission per cui era nata, la sinistra la porta avanti egregiamente, almeno dal 1848, anno del primo comando marxiano “Proletari di tutto il mondo, unitevi”. Unendo i proletari, la sinistra ottiene conquiste importanti. Sia con processi violenti come la Rivoluzione in Russia (che nel 1917, al netto del totalitarismo e della dittatura stalinista, fa uscire quel Paese dal medioevo zarista), in Cina (idem come sopra) e a Cuba. Sia con processi riformisti e parlamentari, come hanno fatto le socialdemocrazie del nord Europa, stimolando e presidiando le norme per il welfare, che hanno allungato la vita media ed esteso il benessere collettivo. Sia con i processi di sindacalizzazione (al netto degli eccessi), che hanno dato diritti e dignità agli operai nelle fabbriche in tutto il mondo. Quindi la sinistra, la sua nascita (peraltro naturale con la industrializzazione selvaggia dell’ ottocento) e la sua mission sono state altamente positive per l’umanità. Negare questo significa negare le leggi della Storia o non conoscere le leggi della Storia. La positività della sinistra è stata apprezzata dai milioni di cittadini (diventati tali anche per le sue lotte), che sono morti per i suoi ideali nelle Rivoluzioni, nella guerra di Spagna, nella Resistenza italiana, nelle lotte in Sud America e contro il colonialismo. La positività della sinistra è stata riconosciuta dai miliardi di cittadini che l’hanno votata nel mondo o che hanno votato i partiti comunisti (ove democratici, come quello italiano), socialisti e socialdemocratici. Ad un certo punto, però, questa positività diventa negatività, perché le masse si allontanano dalla sinistra e, come dice sempre la mia amica Silvia Di Virgilio, cominciano a votare alla Lega. Perché avviene ? Perché il movimento dello stato nascente si istituzionalizza, per dirla con Alberoni. Fino alla caduta del muro di Berlino votavamo, in Italia, circa il 30% al Pci, il 14% al Psi % e il 3% alle forze extraparlamentari. Se si aggiunge anche la sinistra democristiana e l’area laico-socialdemocratica, oltre mezzo Paese era di sinistra. L’incantesimo si è rotto quando la sinistra va (tutta) al potere o pensa di andarci, abbandonando le masse e mettendo in fila (alle primarie) i banchieri. Piazza al Quirinale, per nove anni filati, un proprio uomo, la cui premura principale è quella di garantire il Sistema (anche quando il Sistema è quello dei poteri forti finanziari ed euroburocratici) contro i diritti delle masse che aveva rappresentato per una vita intera. Accetta tale Monti Mario, che (via fax) l’ Europa gli impone e lo sostiene in Parlamento, mentre le masse popolari si impoveriscono e per reazione danno il 25% ad un vero movimento allo stato nascente, al tempo antagonista ed antisistema. Tutto questo a livello macro. A livello micro, la figlia illustre di un altro uomo della sinistra va a dirigere la Banca centrale europea a Francoforte; i coloni degli anni cinquanta (che avevano visto morire braccianti per il pane e lavoro) diventano proprietari; gli operai – sindacalisti approfittano del loro status; i sindaci, i consiglieri regionali ed i deputati si mettono a fare il clientelismo più e meglio della Dc e del Psi. E, per completare l’opera, arriva un giovanotto dalle idee brillanti (che tanta speranza di rilancio aveva suscitato) e si mette a governare con tali Alfano Angelino e Verdini Denis, facendo proselitismo di certa Lorenzin Beatrice, che diventa leader di una lista in coalizione col suo nome nel simbolo, come un leader nazionale. Di fronte a tutto questo sbagliano le masse popolari che si trasferiscono altrove o sbagliano i garanti del sistema finanziario mondiale ed europeo, del sistema clientelare, dell’accordo con Verdini ? Gli operai sono gente semplice, ma sanno riconoscere chi sta dalla loro parte, perché lo fanno a naso. Il cane gregario non sbaglia a seguire il suo capobranco, perché glielo indica la natura, che gli dà il senso di protezione.  Se generazioni di operai dal 1848 in poi hanno seguito la sinistra ed hanno smesso di farlo dopo centocinquant’anni la colpa non è loro. Ma di chi ha cambiato pelle. Punto.      

Ods       

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Commenti   

0 #1 gianni 2018-05-22 16:06
Orazio non capisco se la massa popolare segue un governo che non rimette l'art. 18, che non cambia il jobs act, che non parla di sud, che non parla di aree interne, che non parla di solidarietà, che non parla di uscita da euro e vincoli europei.. quali sono le ragioni attrattive per le masse? Non sono più i diritti (tanti e storici nella scorsa legislatura)? Nono sono i deboli (oggi si prevedono due pesi e due misure con flat tax e sussidi ai bianchi, se hai la moglie rumena che fai? Su cosa di misura la massa? Con ciò non ritengo una parte sana e l'altra no: è per capire
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