Se sbagliamo stavolta, siamo proprio dei c....
È ancora presto per dirlo, ma ad oggi tutti i candidati in pole position dei 3 schieramenti in pole position sono della ns Provincia: Fabrizio Di Stefano o Mauro Febbo o Umberto Di Primo (per il centrodestra), Sara Marcozzi (per le 5 Stelle), Giovanni Legnini o Silvio Paolucci
(per il centrosinistra). Per come funzionano i partiti o i movimenti periferici oggi può sempre uscire dal cilindro qualche outsider di qualche altra Provincia. Ma se le cose andassero come si prevedono è altamente probabile che il prossimo presidente della Regione sarà chietino. Dunque uno che sa dove sta il vastese, come stanno le nostre strade (male) e gli alti e bassi della nostra economia. È improbabile che sia uno di destra di Teramo, perché hanno già avuto Chiodi ed hanno fatto man bassa nel teramano. È improbabile che sia di sinistra di Pescara, per quello che ha combinato personalmente Luciano D' Alfonso. Restano esponenti dell' Aquila e quelli che ho sopra elencato. Statisticamente, per quel che vale la statistica in politica, è davvero probabile che la presidenza della Regione torni a Chieti dopo Giovannino Pace (nella seconda repubblica) e dopo i gaspariani Felice Spadaccini ed Anna Nenna D' Antonio (nella oramai lontanissima prima repubblica). Con Pace abbiamo avuto Peppino Tagliente alla presidenza del Consiglio, Tonino Menna e Luciano Lapenna alla vice presidenza, Tonino Prospero e Massimo Desiati in Giunta ed Eugenio Spadano consigliere di maggioranza. Troppa grazia Sant' Antonio, anzi troppa grazia San Giovannino. Ci vogliono pochi e buoni, altrimenti litigano tra di loro. Il centrosinistra del vastese, che stavolta è stato in maggioranza ha avuto un solo consigliere (il buon Olivieri) che però ha litigato sia col presidente D' Alfonso (con cui hanno litigato in molti) e sia con l' assessore Paolucci con cui condivideva (anzi avrebbe dovuto condividere) la sanità. A destra non era stato eletto nessuno. Con le 5 Stelle Pietro Smargiassi. Non vogliamo dare dare giudizi di merito sui singoli consiglieri del vastese, ma è un fatto che la zona non si è sentita molto rappresentata da chi ci ha governato. Alle prossime imminenti regionali dovremmo farci ben rappresentare e questo dipenderà da come voteremo, da chi candideremo, se sapremo fare un gioco di squadra. Affinché il vastese torni protagonista, bisogna sapere eleggere consiglieri del vastese autorevoli, in sintonia col proprio candidato presidente e col presidente eletto. Al contrario di quanto accade in economia, più aumenta l' offerta e più è peggio per la domanda. Quindi pochi e buoni a partire dalle candidature. Se sbagliamo pure stavolta, siamo proprio dei cazzoni.
Ods
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