SAN SALVO | Da qualche giorno sono impegnato con una rappresentanza di una Scuola alberghiera di Montreal che sta facendo degli stage in alcuni ristoranti di San Salvo, Mafalda, Tufillo, San Martino in Pensilis
, Casoli ed Agnone. In questi giorni, dunque, Non ho scritto, perché ero impegnato, ma ho comunque partecipato ad eventi, letto articoli, visto facebook ed ho fatto delle riflessioni, di cui voglio farvi partecipi, perché riguardano dei fenomeni sociali (e non sembri eccessivo se i fatti che seguono li definisco tali…sembrano di routine, ma sono destinati ad incidere, magari alla lunga, sul nostro vissuto…se positivamente o negativamente lo lascio decidere a chi ha la bontà di leggermi).
LA DENUNCIA DEL COMANDANTE DEI VIGILI (attualmente a riposo e quindi sostituito nell’incarico), riferita dal quotidiano più letto in Abruzzo, alla Corte dei conti, perché l’erario pubblico – comunale sarebbe stato danneggiato per trentadue mila euro nel solo 2011 (anno in cui hanno governato per i due terzi la Giunta Marchese e per un terzo il Commissario prefettizio), si aggiunge ad altre, sempre sparate a nove colonne, su condanne, sospensioni, ricorsi, provvedimenti disciplinari e non fa altro che danneggiare l’immagine dei vigili, che, invece, avrebbero bisogno di serenità ed autorevolezza per fare il loro delicato lavoro. Visto che l’inchiesta penale si è conclusa, non è forse il caso di fare una ricostruzione vera e seria di tutta la vicenda ? Siamo certi che i “no comment” dell’ Amministrazione comunale aiutino il ripristino di una normale rapporto all’interno del Corpo dei vigili e tra questo e la città ? Continuare a far passare lo stillicidio di notizie senza controllo modifica ulteriormente la percezione che si ha dei nostri vigili.
LUCIANO MOGGI A SAN SALVO è stato un evento mediatico. Non c’è dubbio alcuno. La presentazione del suo libro è stata introdotta dall’assessore alla cultura. Tra il numeroso pubblico eravamo in tanti: giornalisti ed operatori, sindaco e consigliere provinciale, tifosi juventini e personalità impegnate del mondo del calcio. Qualcuno, su facebook, ha collegato l’evento sansalvese alla presenza del figlio di Reina a Porta a porta. Qualche altro, il giorno dopo, a commento del Progetto sud, ha scritto #ASANSALVOCISI DIVERTE. Non vorrei caricare di eccessivo significato (anche perché sono juventino) la presentazione di un libro, sia pure se scritto dal direttore Moggi e né dire che non si fa bene a programmare degli spettacoli per l’estate. Anzi, va onestamente riconosciuto ad Antonio Cane ed ai suoi collaboratori uno sforzo notevole e sussidiario per dare contenuti alla stagione estive. Ma una chiacchierata sulle reali prospettive terziarie di questa città quando ce la facciamo ? Essere musoni e seriosi - per carità – non va bene, ci deprime e soprattutto deprime i consumi. Continuare a non interrogarsi sul nostro futuro forse ci aiuta a vivere ed anche a sognare, ma alla lunga modifica la percezione che si ha delle nostre attività sociali, in senso, forse, eccessivamente ludico.
LA MOSTRA SU SAN VITALE, inaugurata oggi alla Porta de la terra e proposta dai fotografici Simone Colameno, Marco Granata e Nicola Ucci, è sicuramente il frutto di un hobby da parte dei tre nostri concittadini ed allieterà la vista dei visitatori (speriamo molti). Ma è anche un momento di riflessione collettiva, perché i tre hanno saputo cogliere la gioia delle donne che girano il sugo delle sagnitelle come il raccoglimento del sacerdote che accende il fuoco di San Tommaso, i fasti colorati dei carri e la storia che racchiude un tarallo. La mostra racconta quel che siamo, sia pure in rapporto a San Vitale. Ma la partecipazione collettiva ai riti religiosi e civili, i programmi delle feste e dei giorni di preparazione sono il frutto di anni ed anni di fatiche dei comitati feste, di confronti coi parroci, di richieste (anche inevase) dei fedeli, che si sono andati modificando nel tempo, per diventare quel che vediamo oggi e che è riportato con professionalità nella mostra. Parlare delle feste del Patrono, immortalarne i momenti più suggestivi, guardarseli a mente fredda contribuisce all’aggiornamento costante della percezione di questo tradizionale evento.
Come dicevo all’inizio, possiamo definire questi tre fatti (apparentemente di routine) come veri e propri fenomeni sociali, che lascano tracce e modificano i nostri comportamenti, nel bene o nel male.
Ods