La Porta de la Terra batte facebook
SAN SALVO | Facebook è facebook, per carità. E’ il mezzo con cui si comunica nel mondo contemporaneo, anzi è il mondo virtuale attraverso cui passa la politica (e non solo) al tempo di internet.
Peraltro, a noi operatori della comunicazione e dell’informazione esso consente di registrare cosa si muove nelle relazioni tra persone e gruppi. Sia pure non scientificamente, i social servono a misurare il consenso che riceve una proposta, un’idea o un personaggio. Ma per comunicare, registrare i fenomeni sociali e misurare il consenso esistono anche i vecchi luoghi ed i sistemi vetero. A San Salvo è la Porta de la terra il luogo prediletto (almeno dalla sinistra locale) per “annusarsi” ed incontrarsi... per costruire alleanze.
Un primo evento, nella Casa della cultura, fu organizzato da San Salvo democratica e fu da noi letto come produttivo, poiché vi si presentò il leader di San Salvo adesso, Agostino Monteferrante, che parlò il linguaggio della chiarezza. Un secondo evento si è tenuto il 15 aprile scorso, sempre alla Porta de la terra, laddove i due candidati sindaci della sinistra (divisi e sconfitti alle ultime elezioni) hanno presentato insieme un libro. Anche quell’evento fu da noi letto come produttivo, per essere stato il primo (fuori dal Consiglio comunale) che ha visto (o rivisto) sullo stesso tavolo Arnaldo Mariotti e Domenico Di Stefano. Un terzo evento si è svolto ieri sera, è stato organizzato dal Pd, con la presenza dell’assessore regionale Silvio Paolucci. Anche questo evento va letto come produttivo, in prospettiva di una riunificazione del centrosinistra, in quanto ha visto la presenza di Fabio Travaglini (già candidato sindaco dell’ Udc, oggi esponente del centro del centrosinistra), di Nicola Sannino (consigliere comunale del gruppo misto), di Diego Conti, Emilio Di Cola e Marisa D’Alfonso (di Sel), di Osvaldo Menna (leader del Comitato civico) e di militanti di base di San Salvo democratica. Se questi ultimi avessero voluto mostrare ancora disagio verso il Pd non sarebbero andati, anche perché proprio Paolucci (al tempo segretario regionale democratico) legittimò dall’alto la rottura nel Pd e la non accettazione delle primarie proposte da Ssd e dai suoi alleati. Il fatto che Angelo D’Andrilli, Rosetta D’Acciaro e Peppino Torricella siano stati ieri presenti alla Porta de la terra non significa che ora la sinistra è tornata unita, ma è senz’altro un segnale forte che la base manda ai vertici per dire loro: “Ora tocca a voi superare le incomprensioni”.
Il segretario del Pd ha detto: “Il lutto è stato elaborato”. Gli hanno fatto eco Arnaldo Mariotti (“Non pensiamo più al passato, ma guardiamo avanti”) e Luciano Cilli (“In questi anni di opposizione, abbiamo sofferto insieme”). E’ stato davvero elaborato il lutto ? Sul piano emotivo, probabilmente si. Ma ora bisogna elaborarlo sul piano politico, che non significa fare o ricevere delle scuse, ma piuttosto atti di dialogo, anche sotto forma di considerazione per chi ha fatto una scelta diversa ed ha comunque mantenuto il consenso. Quindi da oggi, la parola passa agli assenti Agostino Monteferrante e al gruppo consigliare di San Salvo democratica (che Luciano Gennaro ha dichiarato assente per giustificato motivo). Se la scansione del processo preelettorale è quella individuata da Gabriele Marchese (progetto, coalizione, leadership), mancando dodici mesi al voto, qualcuno prima o poi dovrà convocare una riunione plenaria con all’ordine del giorno: “Progetto di città – provvedimenti”. E lì vedremo se ci saranno ancora Luciano Gennaro, Arnaldo Mariotti, Luciano Cilli, Fabio Travaglini, Nicola Sannino, Diego Conti, Emilio Di Cola, Marisa D’ Alfonso, Osvaldo Menna, Angelo D’ Andrilli, Rosetta D’Acciaro, Peppino Torricella e, soprattutto, se ad essi si aggiungeranno Agostino Monteferrante, Domenico Di Stefano, Gabriele Marchese, Angelo Angelucci, i socialisti, insomma gli assenti di ieri, più o meno giustificati.
Ods