Sulla buccia di banana scivola la linea Battista
SAN SALVO | Appena si è diffusa la notizia che il conto consuntivo non era stato approvato dal centrodestra locale nella seduta odierna, un amico (poiché nell’editoriale di ieri avevo paventato
anche questa ipotesi) mi ha scritto un sms: “Ma tu come facevi a sapere che ci sarebbe stato il rinvio ?”. Al mio amico, ho risposto così: “Perché non lo sai che sono un mago ?”. In realtà, non è la magia, ma la mia esperienza, la quale mi porta a dire che, quando la maggioranza è “ridotta all’osso” (la citazione è di Mariotti), ogni pur piccolo incidente ti fa traballare e quindi sei costretto a rinviare i punti, accarezzare i dissidenti, studiarti bene i regolamenti, insomma fare attenzione, perché anche la minima buccia di banana può esserti fatale.
Nel Consiglio di stamattina la buccia di banana è stata rappresentata da L.T e F.R. (due consiglieri di maggioranza, che mi hanno diffidato dall’usare per intero i loro nomi ed io, avendone paura, li ascolto e perciò metto solo le loro iniziali). Costoro erano assenti quando Spadano ha messo in votazione il conto consuntivo, per cui avendo votato favorevolmente solo in sette (Argirò si è astenuto e il centrosinistra & D’Addario hanno votato contro), il punto non è passato. Il presidente ha poi tentato di far ripetere la votazione (come dimostra il nostro video in esclusiva), ma avrebbe esposto se stesso ed i funzionari quantomeno ad un abuso in atti d’ufficio, che razionalmente dovrebbero sanare sabato mattina in una nuova seduta, convocata solo per approvare il consuntivo. Per la cronaca, gli altri punti sono stati approvati, ovviamente solo dai nove, gli altri otto (centrosinistra, D’Addario ed Argirò) hanno votato contro, si sono astenuti e comunque hanno fatto dei durissimi interventi. <br>
Anche in questo caso si sono riproposte le due linee che erano state già avvistate nella seduta precedente. Una è quella di Spadano, che non è tenero con le minoranze (anzi tutt’altro), ma è in grado di capire che forzare i regolamenti e tirare diritto porterebbe nocumento alla stessa maggioranza. E quindi sia la volta precedente che questa mattina ha voluto il rinvio della seduta (chiaramente questo senso di frustrazione ha poi generato in lui un pò di confusione nella gestione dei lavori. La frustrazione – e lui che è medico questo lo sa bene – genera sempre qualche meccanismo di autodifesa, che stamattina pensiamo possa essere stata quel senso di confusione: darla vinta ai nemici della sinistra evidentemente non gli garba. Nel caso del sindaco, invece, il frustrante accaduto ha generato un dispiacere che le si leggeva in volto, ma tant’è…).
Un’ altra linea, riemersa pure stamattina, è quella espressa dal capogruppo Stefano Battista, nel quale, invece, la frustrazione (per questi episodi) genera l’autodifesa sotto forma di rimozione. Praticamente lui ignora i regolamenti ed i rischi dovuti alle forzature legali e suona la carica: “andiamo avanti lo stesso” e vadano a farsi friggere i ricorsi. Con il suo meccanismo di rimozione, Battista non tiene conto che la maggioranza è ridotta all’osso e vuole fare come se non ci fossero queste bucce di banana (l’altra volta il ritardo dei revisori e stavolta L.T e F.R. che non hanno votato alla prima chiama). Purtroppo la realtà è diversa. Duro ammetterlo, ma quando scivoli devi prenderne atto, esattamente come fa il presidente Spadano, a cui certo gli dispiace darla vinta alla sinistra, ma purtroppo è costretto a farlo…
Se sul piano amministrativo, la linea realistica di Spadano non genera conseguenze (eccetto qualche giorno di ritardo, sempre che non venga il raffreddore a nessuno…come paventa Nicola Argirò), è sul piano politico che queste scivolate avranno delle conseguenze. Quali ?
Lo scoramento di chi è all’interno del centrodestra e la carica entusiastica di chi è nel centrosinistra (valga per tutti l’umore dell’ ex sindaco Marchese, ripagato dalle tante amarezze subite proprio sul bilancio ora che per approvare un consuntivo ai suoi avversari occorrono tre sedute…e sempre che a nessuno verrà un…raffreddore, sabato prossimo). Con questi opposti stati d’animo (scoramento a destra ed entusiasmo a sinistra) ci si prepara all’ultimo anno elettorale.
Ods
Ps Dimenticavo. Oltre ai rimbrotti di Luciano Cilli e Filomena D’Addario (alquanto scontati), l’assessore ai lavori pubblici Giancarlo Lippis ha dovuto subire anche quelli del suo “vecchio amico” Nicola Argirò. E voi pensate che questo non ci incida negli umori della vigilia elettorale ? Ma non vado oltre: non vorrei cominciare a prenderci gusto nelle…facili previsioni.