VASTO | Quando si vince per così pochi voti (come quelli che separano Menna da Desiati) si è autorizzati a parlare di fortuna. Ma Virgilio insegna che “audentes fortuna iuvat”.
Ed il nuovo sindaco di Vasto – va riconosciuto con estrema onestà intellettuale – audace lo è stato per davvero. Tralasciamo la gestione delle primarie e del primo turno elettorale e concentriamoci sul secondo turno, servendoci del paragone calcistico. Il primo tempo finisce con un inaspettato risultato di parità, ma oggettivamente favorevole alla destra, perché –come giustamente dirà Desiati a caldo- il 67% degli elettori non ha votato per gli uscenti. Nell’intervallo i giocatori entrano negli spogliatoi e qui l’ allenatore decide e comunica lo schema di gioco per il secondo tempo. L’allenatore (che poi vincerà) decide di fare un secondo tempo puntando a segnare, anche rischiando il contropiede avversario. Francesco Menna rifiuta l’accordo con chi può essere determinante ovvero Laudazi (cosa che anche a me è sembrata un azzardo, perché con il 10% del N. Faro la partita si poteva chiudere fin da subito). Se però questo apparentamento e/o accordo non arriva, la squadra del centrosinistra non si mette a giocare in difesa, anzi. Offre la presidenza del Consiglio comunale alla Cieri, poi presenta quattro giovanotti (due giovanotti e due signorine) come nuovi assessori. Ed infine altri due assessori per completare la squadra e per comunicare trasparenza ad un elettorato che la cerca spasmodicamente. Dall’altra parte si incassa dapprima l’oggettivo endorsement di Edmondo Laudazi e poi quello di Gianluca Castaldi, che vengono tuttavia, e sia pure “politichesemente”, bilanciati rispettivamente dalle dichiarazioni prudenti di Mario Olivieri e Ludovica Cieri. La sinistra non perde pazienza, chiarisce il motivo dell’offerta della presidenza alle 5 Stelle di fronte alle perplessità del senatore pentastellato, che l’aveva ritenuto metodo da vecchia politica e poi aggancia Montemurro, terzo dei candidati sindaci esclusi dal ballottaggio. Non conosciamo i flussi elettorali, che andrebbero studiati seriamente, ma anche ammesso che la maggioranza delle 5 Stelle e del N. Faro abbiamo preferito la destra, quest’ultima perde in zona Cesarini, cioè alla fine della partita, giocata duramente da Menna & Pollutri fino al novantesimo. Perché tanta gente che aveva votato a Desiati al secondo turno non è andata a votare ? Mi pare che la partita del centrodestra sia stata giocata col vecchio metodo azzurro del catenaccio. Tutti in difesa ad aspettare un contropiede che non è mai arrivato, neanche quando Laudazi e Castaldi hanno servito stucchevoli palle goal. Tutti a pensare che la sinistra avrebbe perso per autorete, perché gli ultimi dieci anni al Comune non erano ritenuti soddisfacenti e/o perché le primarie e la composizione delle liste avevano mostrato i soliti problemi di tenuta interna del Pd. Cosa senz’altro vera quest’ultima, ma comunicativamente ribaltata dal candidato sindaco Menna, che, sentitosi fortemente legittimato e soprattutto libero di muoversi in campo con fantasia “calcistica” inaspettata, ha presentato una squadra giovane, forse allo scopo – diciamolo con franchezza – di far parlare di questa e non dell’altra “meno giovane”, che sarebbe stata eletta (come è stata) in caso di (ottenuta) vittoria. Possiamo dire che la sinistra ha vinto o per capacità superiore del suo king maker o perché le dinamiche avversarie (che non sono emerse durante il gioco) hanno ingessato l’omologo di destra. Menna ora governerà con una dialettica che il paragone calcistico può farci sintetizzare in questo modo: i giocatori della vecchia guardia in difesa e quelli della nuova generazione all’attacco. Ovvero: Forte, Sputore, Lapenna, Marchesani e Tiberio in Consiglio e Del Casale, Bosco, Della Penna, Cianci e Barisano in Giunta. Il regista a centrocampo sarà ovviamente il sindaco, capace di aver saputo vincere una partita “quasi” persa e che ora dovrà dimostrare di saper vincere un’altro match più importante e durevole: la legislatura comunale, da giocare coi predetti giocatori. E la vincerà se sarà audace come lo è stato nel secondo tempo ovvero nel secondo turno di queste elezioni.
Ods
foto Gianfranco D'Accò |