Covid-19, Schael cerca “casa” per gli operatori degli ospedali di Chieti e Atessa
Riceviamo ogni giorno attestazioni di solidarietà da parte di tanti, cittadini, imprese, gruppi commerciali, ordini professionali, associazioni e anche dal mondo dello sport, che esprimono la loro vicinanza alla sanità pubblica attraverso donazioni in denaro o in beni materiali da destinare agli ospedali.
Una sensibilità che concretizza un aiuto prezioso per la nostra Azienda che, proprio grazie a questo supporto straordinario, riesce a fare fronte all’emergenza con più mezzi e a sostenere il peso di una risposta assistenziale ai malati di Coronavirus che si fa ogni giorno più impegnativa, sotto il profilo dell’organizzazione e delle risorse impiegate.
Ed è proprio per una nuova necessità emersa in queste ore che chiedo un diverso slancio di generosità, a una categoria particolare, quella degli albergatori. Gli operatori, sia medici sia infermieri, destinati agli ospedali Covid di Chieti e Atessa, accettano l’incarico con grande senso del dovere e della professione, manifestando, al tempo stesso preoccupazioni per le famiglie. Il desiderio, quindi, sarebbe di autoisolarsi e trovare una sistemazione diversa evitando di rientrare a fine turno nel proprio domicilio, così da preservare i propri congiunti da possibili rischi di contrarre il virus. Una richiesta comprensibile, che la Asl non è in condizione di poter soddisfare, a malincuore, e senza margine alcuno per trovare soluzioni possibili, visto che non può farsi carico dell’onere di una sistemazione alberghiera, così come, parimenti, non possono farlo i diretti interessati per le stesse ragioni di ordine economico.
Nasce, quindi, da questa esigenza dei nostri operatori l’appello alla sensibilità di proprietari di strutture alberghiere e residenziali che volessero mettere alcune stanze a disposizione gratuita del personale destinato all’assistenza ai pazienti Covid. Sarebbe, anche questo, un gesto di solidarietà concreto, come i tanti che riceviamo finalizzati a sostenere i nostri ospedali. Se qualcuno di buona volontà si farà avanti, anche per il tramite di Federalberghi, per offrire ospitalità al nostro personale a fine turno, compirà una buona azione, non per i singoli operatori ma per il bene collettivo.
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