La peste La peste del Trecento sterminò il 60% della popolazione di Venezia. Eppure noi continuiamo a passare per le sue calli. La Spagnola causò la strage che sappiamo, nonostante ciò dopo arrivarono gli Anni Venti, che per alcune città, pensiamo a Scott Fitzgerald, furono un tripudio
del vivere urbano. Le città sono lì da 10.000 anni, ne hanno viste molte, pandemie comprese, prima o poi supereranno anche questa. D’altronde che cos’è una città senza le persone?»
[Repubblica].
Far di conto
Conto economico del coronavirus desunto dai titoli della Stampa del 23 aprile. Pagina 4: «Servono 55 miliardi per imprese e famiglie». Pagina 5: «Contro la crisi 2.000 miliardi per spese e investimenti». Pagina 7: «Trecento miliardi per la cura». Pagina 10: «Due miliardi di dollari per l’approvvigionamento necessario ad evitare la carenza di cibo». Totale: 2.000.002.355. Poi sono finite le pagine. E gli euro.
Grazie Dr. House
Negli USA le produzioni delle serie ospedaliere hanno fornito agli ospedali le mascherine, i guanti, e i camici che si trovavano in magazzino come attrezzi di scena.
[Foglio].
Essere ricchi
«Il primo giorno di riapertura dei negozi a Canton, in Cina, Hermès ha fatturato 2,7 milioni di dollari. Hanno venduto anche la borsa Himalayan Birkin tempestata di diamanti e creata apposta per l’occasione. Come vede, il mondo non cambia».
[Natalia Aspesi a Felice Sblendorio, bonculture.it].
Amori
«A New York ci si può sposare virtualmente, e ognuno a casa propria: lo ha decretato sabato in un’ordinanza il governatore dello Stato Andrew Cuomo, subito dopo avere esteso le misure di distanziamento sociale fino al 15 maggio. La cerimonia si può aprire a più invitati, che partecipano in videochat anche loro. Niente bomboniere, ricevimento, damigelle; naturalmente, niente luna di miele (il 93% dell’umanità al momento non può viaggiare). “Non avete più scuse per non sposarvi”, ha riso nel suo briefing settimanale il governatore Cuomo. “Mi interessa di più il divorzio, da quando siamo chiusi dentro”, ha scritto (ritwittato duemila volte) tale @Alexandros85»
[Cds].
In Italia le coppie che volevano sposarsi tra marzo e maggio sono 16 mila.
[ibid]
Fabbisogni
Occorreranno 40 milioni di mascherine al giorno per permettere ai 20 milioni di lavoratori italiani il cambio a metà giornata. «Il numero corrisponde anche a uno approfondito studio messo a punto dal Politecnico di Torino per la Regione Piemonte. Lo studio «Imprese aperte, lavoratori protetti» – inviato anche dal governatore piemontese Cirio alla task force di Colao – stima in 953 milioni mascherine il fabbisogno mensile per tutto il Paese. Alle mascherine si dovranno aggiungere quasi mezzo miliardo di guanti al mese (38 milioni solo in Piemonte)e quasi 2 milioni di termoscanner per misurare la temperatura». L’Italia, in questo momento, è in grado di produrre solo 100 milioni di mascherine al mese.
[il Sole]
Le regole delle Far Oer
Il 9 maggio ripartirà il Formuladeildin, il campionato di calcio delle isole Far Oer. Tra le nuove regole introdotte per limitare i rischi di contagio: i calciatori non potranno sputare per terra o pulirsi il naso in campo, il pallone sarà disinfettato, ogni giocatore avrà una bottiglietta d’acqua con il nome. Le gare si disputeranno a porte chiuse.
Semestre in profondo rosso per il Pil italiano
Una stima diffusa dall’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb) dice che nel trimestre scorso il Pil si è ridotto di circa il 5% per via del «crollo dell’attività in marzo». L’Upb ipotizza che, anche nel caso di una riapertura graduale delle attività economiche a partire da maggio, il Pil si contrarrebbe di altri 10 punti percentuali, per un totale di 15 punti in meno nel primo semestre del 2020.
Vecchi
Nella pandemia in corso, il caso delle Rsa non è affatto solo italiano e nemmeno solo lombardo. È un’enorme questione internazionale. Uno studio dell’International Long Term Care Policy Network, associato alla London School of Economics, ha rilevato che in molti dei Paesi con un alto numero di contagi da coronavirus la quota di decessi in queste strutture varia tra il 40 e il 65% del totale delle morti. Una percentuale elevatissima. Raccogliere i dati nelle diverse situazioni è estremamente difficile – premette lo studio, segnalato anche da Statista.com – dal momento che molti dei decessi sono solo «sospetti» da virus e che anche le definizioni di case di cura per anziani variano da regione a regione. Le informazioni raccolte consentono però di mettere in luce un problema del quale ci si dovrà occupare per anni a venire. In Belgio, al 16 aprile ci sono state 4.857 morti collegate al Covid-19 e di queste 2.387sono avvenute in centri per anziani: il 49,1%. Il giorno dopo, i decessi nazionali sono stati 417, dei quali 289, il 69,3%, nelle Rsa. In Francia, al 15 aprile i decessi da Covid-19 erano 17.167 e di questi 8.479 (il 49,4%) tra residenti di strutture per anziani (6.524 morti in loco, 1.955 in un ospedale). In Norvegia, al 16 aprile, su 136 decessi provocati dal virus, 44 sono avvenuti in ospedale, cinque in case private mentre 87, cioè il 63,9%, in case di cura dedicate ad anziani. In Irlanda, al 13 aprile la quota è stata del 55,2%. In Canada del 57% al 14 aprile. Le percentuali, tra i Paesi presi in considerazione dallo studio, sono state più basse in Australia, 14,2%, e a Singapore, 20%. Per l’Italia, l’analisi della London School of Economics non presenta dati in grado di stabilire una proporzione. Vi si dice però di un survey condotto dall’Istituto Superiore di Sanità tra il 1° febbraio e il 6 aprile al quale hanno risposto 577 residenze per anziani sul totale delle 4.629 del Paese. Nel lasso di tempo considerato, in queste strutture si sono contati 3.859 decessi, circa l’8,6% dei residenti, e si stima che il 37,4% delle morti sia collegata al Covid-19 (il 3,2% dei residenti). I fattori che hanno contribuito a questa drammatica situazione internazionale sono molti: errori, sottovalutazioni, ritardi, impreparazione, strutture inadeguate. Di certo, le cause andranno tutte individuate. Ed eliminate. Non è solo una questione italiana.
[CdS]
Il coronavirus nel mondo
Quasi metà delle persone morte per coronavirus in Europa erano residenti di case di cura. L’ha detto il direttore dell’Oms Europa, Hans Kluge, secondo cui «c’è un urgente e immediato bisogno di ripensare il modo in cui operano le case di cura oggi e nei mesi a venire».
Nello scorso mese di marzo, a chiusura in casa già attivata e speranze di uscita ridotte al minimo, il sito ilmeteo.it ha registrato un incremento del 54% di consultazioni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
[La Stampa].
Stagionali
Numero di stagionali che, più o meno in questo periodo, arrivavano fino all’anno scorso in Italia dalla Romania per lavorare sui campi: 107 mila.
[Il Sole].
Vendite
Le vendite di farina sono aumentate del 185%, quelle di lievito del 122%.
[Plus24].
Sale
In Russia, avendo il governo consigliato, contro il virus, lavaggi del naso con una soluzione salina, il prezzo del sale è cresciuto del 20% [ItaliaOggi].
In Iran 300 persone sono morte e più di 1.000 si sono avvelenate per aver bevuto metanolo, convinte che li proteggesse dal Covid-19 (a Teheran, al tempo della guerra con l’Iraq, parecchi devoti erano morti bevendo l’acqua di vernice rossa della fontana del cimitero di Behesht-e-Zahra, presa per sangue dei martiri).
[il Foglio].
Gucci
Nella sede di Gucci a Scandicci, i contatti sono vietati anche in mensa dove ogni dipendente da lunedì pranza seduto, da solo, in un tavolo da sette.
[Reali, Sta].
PIL
Il Pil degli Stati Uniti nel secondo trimestre segnerà -34,5%, stando alle stime di S&P. Nell’ultima settimana altri 4,4 milioni di americani hanno presentato richiesta per il sussidio di disoccupazione. In totale sono 26,4 milioni.
Commerci
L’Organizzazione mondiale del commercio stima una riduzione del 32% degli scambi nel 2020. Paesi come la Giordania hanno chiuso le loro esportazioni per la preoccupazione di dover gestire pesanti tensioni sociali interne. Russia e Kazakistan hanno ridotto le esportazioni di grano facendo schizzare i prezzi del 10%. Anche il riso, l’alimento più importante del pianeta, ha subito restrizioni da Cina, Vietnam e India». Il problema per l’Italia potrebbe essere serio: «importiamo 5 miliardi di euro di cereali, 6,5 miliardi di carni e animali, 6 miliardi di prodotti ittici, 3,3 miliardi di oli, quasi un miliardo di latte».
[CdS].
«Un aereo a terra è un costo elevato, innanzitutto, in termini di mancati ricavi: Antonio Bordoni, docente di Aviation alla Luiss, calcola questa cifra in 131mila euro al giorno – quindi quasi 4 milioni al mese – per i sei voli di un velivolo medio, 170 posti, per 129 euro di tariffa media senza tasse. Poi ci sono le spese connesse alla cura con cui va trattata una macchina di quella delicatezza e di quel valore (un doppio corridoio costa 200-300 milioni). I costi non sono inferiori ai 2mila dollari al mese per il solo parcheggio nudo e crudo. Stando a queste cifre, per una compagnia come Lufthansa, che ha messo a terra 700 aerei su 760, si tratterebbe di 1,4 milioni».
[Il Giornale].
Gli aiuti dall’Europa
«Bruxelles. In un contesto reso ancor più drammatico da stime funeste della Banca centrale europea, i Ventisette hanno dato mandato alla Commissione europea di mettere a punto un nuovo fondo per la ripresa, incentrato sul bilancio comunitario 2021-2027 e con cui affrontare lo shock causato dalla pandemia influenzale. Molti aspetti – dall’importo del fondo all’uso del denaro – restano incerti, ma intanto Berlino si è detta pronta a un forte aumento del suo contributo finanziario a favore dell’Unione.
In una conferenza stampa, il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha definito il vertice «molto costruttivo». I Ventisette hanno fatto proprie le misure decise dai ministri delle Finanze e che prevedono l’uso del Meccanismo europeo di Stabilità (Mes) a condizioni leggere; la nascita di uno strumento che deve finanziare la cassa integrazione nei paesi membri (Sure); e l’utilizzo della Banca europea degli investimenti (Bei) per aiutare le imprese. UN pacchetto del valore di 540 miliardi di euro deve entrare in vigore entro il 1° giugno. A grandi linee, secondo quanto ha detto la presidente Ursula von der Leyen: Si tratterà di permettere alla stessa Commissione europea di prendere denaro a prestito sui mercati finanziari, aumentando la quota delle risorse proprie nel bilancio comunitario, dall’1,2% a circa il 2,0% del totale. Le cifre di questo indebitamento non sono ancora state fissate, ma “stiamo parlando di migliaia di miliardi”. Si tratterebbe di un mix di prestiti e sussidi che secondo Francia, Italia e Spagna dovrebbe aggirarsi sui 1.500 miliardi. La cancelliera Angela Merkel si è detta pronta “in uno spirito di solidarietà” a versare “contributi molto più importanti” al bilancio comunitario di quanto non fosse disposta prima della pandemia influenzale».
[Il Sole].
«“Se stiamo andando, come sembra che stiamo andando, verso la mobilitazione di una quantità di denaro senza precedenti per costruire la necessaria capacità di bilancio – ha detto Angela Merkel, preparando l’affondo – allora dobbiamo avere coerenza nei sistemi di tassazione delle società e ci serve un sentiero di convergenza: non una quantità enorme di idee diverse su come usare i nostri sistemi fiscali”. La delegazione italiana deve aver letto le parole della leader tedesca come una frecciata agli olandesi, accusati di aver costruito un paradiso fiscale nel cuore dell’area euro. Ma la delegazione olandese deve avervi letto un messaggio a Italia, Francia o Spagna: se chiedono risorse a Berlino, all’Aia, a Vienna o a Stoccolma per la propria ricostruzione, allora è tempo di accettare le conseguenze politiche della solidarietà finanziaria. Sprechi, sperperi e inefficienze dei bilanci di ciascuno vanno discussi insieme. “La coerenza non è una strada a senso unico”, ha detto ancora la Merkel» [CdS].
ll crollo dell’export italiano
A marzo l’export italiano al di fuori dell’Ue è calato del 12,7% su base annua e del 13,9% su base mensile. È il dato peggiore da oltre vent’anni. Un crollo, sottolinea l’Istat, che «riflette gli effetti economici dell’emergenza Covid-19 e delle misure di contenimento adottate nel nostro Paese e nei principali paesi di destinazione». In calo a doppia cifra per il made in Italy sono quasi tutti i mercati, con l’eccezione degli Stati Uniti, i cui acquisti crescono ancora dello 0,9%, contribuendo a rendere meno drammatica la media. In drastica diminuzione anche le importazioni, con una flessione sul mese del 12,4% e sull’anno del 19,8%.
Olanda
L’Olanda ha un debito pubblico pari al 48,6% del Pil, cioè l’ideale (noi siamo al 140% del Pil). Però il debito privato, famiglie e imprese, è del 231% del Pil, mentre il nostro si aggira sul 50%. In particolare: debito delle società non finanziarie: 132,3% (Italia: 66,1%), debito delle famiglie: 98% (Italia: 41,2%). Rapporto tra debito e reddito disponibile: in Olanda 193,9%, da noi 61,3%. In valori assoluti: ogni famiglia olandese è indebitata per 46.584 euro, ogni famiglia italiana per 12.163. All’origine di questa situazione da fallimento c’è la facilità con cui le banche olandesi erogano mutui, oltre tutto fiscalmente deducibili, vale a dire si tratta in primo luogo di una bolla immobiliare.
Abbiamo una compagnia aerea
La nuova Alitalia pubblica sarà costituita «entro le prime settimane di giugno» e potrebbe fare parte di una nuova alleanza, non più con Delta e SkyTeam ma con Lufthansa. Sono le novità annunciate dal ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli nell’audizione alla commissione Trasporti della Camera. Il ministro ha negato che la nuova compagnia sia molto più piccola dell’attuale: «Il range di aeromobili che transiteranno immediatamente alla newco è superiore ai 90, dai 113 di oggi».
«Patuanelli non ha detto di quanti soldi avrà bisogno Alitalia per sopravvivere. I 400 milioni di euro iniettati a Natale (che hanno portato il totale dei fondi pubblici durante il commissariamento a quasi 1,5 miliardi) sono ormai esauriti. Secondo il ministro “i 400 milioni ci consentono di arrivare alla fine di maggio, segno che il commissario ha lavorato bene nonostante le enormi perdite subìte nell’ultimo mese e mezzo”. In gennaio Patuanelli e Leogrande avevano detto però che i 400 milioni sarebbero bastati per tutto il 2020. Il decreto Cura Italia ha stanziato 500 milioni. Patuanelli ha detto “che i 500 milioni serviranno per tutte le compagnie che hanno subito danni dal Coronavirus e poi per la Newco”. In realtà per come è scritta la norma, art. 79 del decreto, i 500 milioni andrebbero solo ad Alitalia».
[Il Sole].
Il crollo epocale del petrolio: -37 dollari al barile
3 giorni fa la quotazione dei contratti West Texas Intermediate – il Wti, il greggio di riferimento per il mercato statunitense – ha chiuso con una diminuzione del 305%. Il prezzo del barile è finito a -37 dollari, il livello più basso di sempre. A valere meno di zero sono solo alcune qualità di greggio in zone dove il calo della domanda dovuto alla pandemia ha reso l’eccesso di offerta ingestibile, se non attraverso la chiusura di giacimenti. Risultato? Nessuno sa dove stipare il greggio e nessuno vuole rilevare i contratti futures di maggio – in scadenza oggi – nemmeno in presenza di un incentivo record ad accumulare scorte.
Buste paga
Per fare fronte alla crisi che sta colpendo anche il Principato di Monaco, il principe Alberto si è tagliato lo stipendio da 13,2 a 8 milioni di euro.
[CdS].
Nei villaggi cinesi le squame di pangolino sono vendute a 5 dollari l’una, nella convinzione che servano a incrementare la produzione di latte umano, o a trattare l’infertilità o a fluidificare il sangue, combattere il cancro alle ovaie e al seno, il Parkinson, l’anoressia, le emorroidi. Un chilo di carne di pangolino, fondente e poco grassa, cibo scelto in Africa e Asia, costa 276 euro al chilo in Vietnam.
[ItaliaOggi].
Ogni cinque minuti un pangolino viene catturato in Africa dai bracconieri e trasferito sui mercati asiatici.
«In Lega ci sono circa 180 milioni di euro destinati alla classifica finale della Serie A e che vanno alle prime 10. E questi premi sono stati già fatturati dalle società. Ora, se non si finisce il campionato e Sky non paga, cosa succede a chi ha già speso quei soldi?» [Massimo Cellino a Matteo Pinci, Rep].
«La grande intuizione è del 2006. Russell sente su MySpace tre canzoni registrate per un progetto scolastico da una ragazza diciottenne, Adele Laurie Blue Adkins. Alza il telefono e la chiama. Lei non ci crede, e si fa accompagnare all’appuntamento da un amico. Qualche giorno dopo Russell va a sentirla al Cherry Jam, un piccolo club di West London. Lei gli chiede un giudizio sulla sua esibizione, poche canzoni interpretate in acustico, lui risponde: “Non credo che tu possa fare un brutto concerto”. E le allunga un contratto da firmare. Nel 2008 il debutto di Adele, l’album 19, vende 7 milioni di copie nel mondo e vince due Grammy Awards. Il secondo lavoro, 21, uscito nel 2011, arriva a 31 milioni di copie e sei Grammy. Il terzo, 25 (del 2015), raggiunge i 22 milioni di copie. Si dice che Adele, da sola, abbia salvato l’intera industria discografica mondiale».
[Lettura].
I calciatori e lo staff tecnico della Roma hanno deciso di rinunciare a quattro mesi di stipendio per aiutare la società a mantenere i conti in ordine durante la pandemia. Essendo il monte ingaggi della squadra di circa 110 milioni, la rinuncia è pari a 44 milioni. In una lettera aperta atleti, allenatore e assistenti hanno spiegato anche di aver «concordato di pagare collettivamente la differenza economica per garantire che ogni dipendente interessato dagli ammortizzatori sociali messi a disposizione dal governo continui a percepire il proprio stipendio netto».
«L’altro giorno una donna curata per il coronavirus s’è trovata a pagare un conto di 34mila dollari che è il salario che la maggior parte delle persone riceve in un anno».
[Robinson].
«Ammonta a 57,2 miliardi di euro il costo che ogni anno grava sulle imprese italiane a causa del cattivo funzionamento della burocrazia. Il calcolo è della Cgia di Mestre: «Al netto delle disposizioni prese dalle singole Regioni, solo in questi ultimi due mesi il governo ha approvato una dozzina di decreti, costituiti da oltre 170 pagine, per fronteggiare l’emergenza Covid-19. Molti di questi decreti sono pressoché indecifrabili. Il decreto liquidità ha messo in grosse difficoltà le strutture operative sia delle banche sia del Fondo di garanzia gestito dal Mediocredito Centrale. A distanza di 10 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, nessuna impresa è ancora riuscita a ottenere un euro di prestito».
[La Stampa].
Francesco Milleri, ad di Essilor-Luxottica, dopo aver messo in cassa integrazione 12 mila dipendenti, s’è dimezzato lo stipendio. Gli assegni dei cassintegrati sono stati integrati – fino al 100% dello stipendio – con i fondi dell’azienda. John Elkann e l’intero cda di Fca hanno rinunciaro a prender soldi per tutto il 2020. L’ad Michael Manley s’è dimezzato i compensi del secondo trimestre. Jean-Pierre Mustier, ceo di Unicredit, ha tolto dai suoi emolumenti 2,7 milioni di euro. Tutta la parte variabile della sua remunerazione e il 25% di quella fissa andranno alla Fondazione Unicredit. Philippe Donnet, amministratore delegato delle Generali si è autoridotto del 20% la componente fissa dello stipendio, Carlo Messina e 21 top manager di Intesa-SanPaolo hanno donato 6 milioni dei propri bonus all’emergenza sanitaria della pandemia. Marco Tronchetti Provera ha ridotto a metà il suo compenso nei prossimi tre mesi. I fratelli Diego e Andrea Della Valle – manager e azionisti – hanno deciso che per tutto il 2020 non ritireranno un euro di stipendio. Tra i nostri top manager non è accaduto molto altro. In Gran Bretagna, invece, un capo su quattro delle 100 maggiori aziende quotate s’è ridotto i compensi e negli Stati Uniti l’hanno annunciato finora 400 amministratori delegati. Per esempio, «tutti i super-manager del trasporto aereo sono stati costretti più o meno in modo “spintaneo” dalla Casa Bianca a togliere qualche zero dalle loro remunerazioni come condizione preliminare prima di chiedere aiuti di stato.
E le aziende che hanno ottenuto salvagenti pubblici in ogni forma vengono spesso pure costrette a sospendere i buy back e le distribuzioni dei dividendi».
[Livini, Rep].
Facebook ha rilevato il 10% della società indiana di telecomunicazioni Jio Platforms. Prezzo: 5,7 miliardi di dollari (5,2 miliardi di euro). Jio Platforms è tra le altre cose uno dei principali operatori telefonici indiani, con circa 340 milioni di utenti. Si occupa anche di servizi di e-commerce. Fa parte del gruppo di Reliance Industries di proprietà di Mukesh Amban.
Una carestia biblica
L’Onu avverte che la pandemia di coronavirus potrebbe causare carestie diffuse «di proporzioni bibliche». Intervistato dal Guardian, il direttore esecutivo del Programma alimentare mondiale (Pam), David Beasley, ha sollecitato un’azione urgente per scongiurare una «catastrofe umanitaria». Un rapporto dell’agenzia delle Nazioni Unite con base a Roma stima che il numero di persone che soffrono la fame potrebbe passare da 135 a oltre 250 milioni.
L’epidemia ha tagliato un milione di voli in Europa
Entro oggi saranno oltre un milione i voli cancellati o mai effettuati sui cieli europei dall’inizio della crisi del coronavirus. Il dato è dell’Eurocontrol, l’organizzazione che coordina il controllo del traffico aereo a livello europeo, che martedì ha registrato 4.033 voli, l’87% in meno rispetto ai 27.050 dell’anno scorso. La scorsa settimana il traffico merci su gomma ha fatto registrare il 50% in meno in Spagna, il 46% in Francia e il 37% in Italia rispetto al periodo pre-crisi. Sono alcuni dei dati resi pubblici dalla piattaforma privata Sixfold, specializzata in monitoraggio della logistica.
di Nicola Dario