CUPELLO | Apprendere dai media la notizia della presentazione del progetto della 4^ vasca di “servizio” al consorzio Civeta da parte di “Cupello Ambiente” dopo poco più di un anno dall’innaugurazione dell’operante 3^ vasca
suscita più di qualche motivato dubbio.
Qualche dubbio sovviene nel sapere che si è presentato il progetto alla regione Abruzzo su carta intestata del Civeta e su particelle di proprietà del consorzio senza che alcuno ne sapesse niente.
Il caso ha voluto che a Cupello proprio per fugare dubbi e perplessità sui programmi veri e futuri del consorzio Civeta ci siamo fatti carico, tra non poche difficoltà politiche ed istituzionali non sempre lecite e chiare, di promuovere un partecipato incontro pubblico lo scorso Settembre con il commissario pro tempore Franco Gerardini il quale, con una chiarezza e semplicità esemplare e per il tramite di slide, ha spiegato ai convenuti i programmi presenti e futuri del prestigioso impianto Cupellese.
Tra le comunicazioni il commissario Gerardini ha spiegato le ragioni della forte riduzione temporale della vita dell’operante 3^ vasca ma alcun cenno ha fatto ad altri progetti in itinere; tutt’altro tenne a precisare e rilanciare la naturale ed originale mission del Civeta quale impianto di compostaggio e riciclaggio dei rifiuti lamentando la scarsa propensione di comuni del territorio a far conferire all’impianto i rifiuti più “nobili” che hanno mercato e creano entrate virtuose come carta, vetro e plastica.
In questa circostanza, tra le altre cose dette e confrontate, generale preoccupazione è stata coralmente espressa dai presenti sul ritorno di fiamma circa la paventata ipotesi di un impianto di rifiuti in territorio di Furci.
Di fronte alla presentazione del progetto della 4^ vasca alla regione Abruzzo è possibile che nessuno sapeva niente? E’ certo che i Sindaci dei comuni soci e fondatori dell’impianto Civeta non ne fossero a conoscenza? Gli stessi Sindaci dei comuni soci fondatori e proprietari dell’impianto hanno contezza del fatto che così continuando si è snaturata la vocazione originale del Civeta facendolo diventare sempre più discarica? Hanno consapevolezza dei seri rischi che incombono nel territorio per la grande probabilità che c’è nel ricevere rifiuti d’ogni genere e d’ogni dove al solo scopo di fare cassa da parte del privato che gestisce la discarica? Sono coscienti del rischi di facile infiltrazione malavitosa che il settore rifiuti naturalmente putroppo contempla?
E’ giunta l’ora che la Politica e le Istituzioni del territorio rialzino la testa e facciano squadra in una difesa concreta, chiara e realistica degli interessi generali non delegando più ad altri rappresentanza e tutela.
Camillo D’Amico