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Referendum trivelle, Febbo e Sospiri: resta misteriosa la posizione di D'Alfonso

L'AQUILA | “Non sappiamo qual è la posizione del presidente D’Alfonso, non abbiamo compreso se andrà a votare in occasione del referendum contro le trivelle e soprattutto se si recherà alle urne, cosa voterà”. E’ quanto dichiarano

il presidente della Commissione di Vigilanza Mauro Febbo e il Capogruppo di Forza Italia, Lorenzo Sospiri all’indomani della seduta del Consiglio regionale nel corso della quale era prevista la discussione della interpellanza recante “Partecipazione della Regione Abruzzo al referendum del 17 aprile 2016”.

“Nel rispondere alla nostra interrogazione – spiegano Febbo e Sospiri – il presidente della Giunta, come al suo solito, si è inerpicato in un lungo intervento con tanto di excursus storico senza però chiarire la sua posizione. Con la nostra interrogazione volevamo capire se è intenzione di D’Alfonso e della sua Giunta mobilitarsi per far votare ‘SI’ per abrogare la norma che permette alle attuali concessioni di estrazione e di ricerca di petrolio e gas entro le 12 miglia dalla costa di non avere più scadenze. E’ bene ricordare che l’Abruzzo ha deciso non solo di non affiancare le altre Regioni nel conflitto di attribuzione davanti alla Corte Costituzionale, ma persino di ritirarsi definitivamente dalla compagine referendaria del prossimo 17 Aprile. Quindi ritenevo fosse necessario conoscere la posizione di questa maggioranza visto che in prima istanza e passando in Consiglio regionale si era aderito, unitamente alle altre regioni (Basilicata, Marche, Puglia, Sardegna, Veneto, Calabria, Liguria, Campania e Molise), ai quesiti referendari e successivamente, in maniera del tutto autonoma e arbitraria, Luciano D’Alfonso ha deciso di cambiare squadra e far ritirare la nostra Regione dal referendum. Un modo per dire sì a Renzi, prendendo in giro tutti gli abruzzesi attraverso un atto di Giunta e bypassando il Consiglio regionale. Anche sul tema del referendum, come su tanti altri D’Alfonso ha preferito alzare una cortina fumogena, rendendo incomprensibile la sua posizione e quella della giunta in barba ai proclami e alle chiacchiere propinati agli abruzzesi”.

“Ci chiediamo a questo punto – concludono Febbo e Sospiri - cosa hanno intenzione di fare Sel e il sottosegretario Mazzocca visto che quello del referendum era uno dei temi postino a condizione per restare in senso all’esecutivo regionale: hanno intenzione di uscire dalla maggioranza? Stesso discorso dicasi per i Consiglieri regionali di Abruzzo Civico, spesso intervenuti sul’argomento, dai quali ci aspettiamo una presa di posizione forte”.

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