La Pro Loco di Cupello sempre più “partito” e meno “associazione
Dal 1993 al 1999 sono stato presidente della Pro Loco di Cupello. Lasciata la presidenza della Pro Loco di Cupello, fino al 2004 ho rivestito l’incarico di Presidente provinciale dell’UNPLI (Unione delle Pro Loco) di Chieti.
Lasciai l’incarico per la chiara incompatibilità che si era generata a seguito della mia elezione a Consigliere Provinciale.
Questa regola è un aspetto essenziale affinché le Pro Loco siano un mondo plurale, imparziale, di aggregazione, d’inclusione e di partecipazione.
Nella comunità di Cupello da qualche tempo così non è più.
La Pro Loco è strumento a uso e consumo di una sola parte che fa riferimento all’attuale maggioranza di centro-destra che governa la comunità dal 2014; tutto ciò è avvenuto per la dichiarata volontà dell’attuale assessore alle Politiche Sociali, Giuliana Chioli, presidente dell’associazione sino alle ultime elezioni amministrative dello scorso 25 Maggio.
A solo titolo di cronaca la suddetta ha riassunto l’incarico di presidente della Pro Loco durante il mandato amministrativo 2014/2019 nel quale, almeno formalmente, è stata consigliere comunale di minoranza (molto assente sia sul piano fisico che politico) della lista civica “Il Cambiamento”.
Per forma e decoro s’è dimessa dopo l’attuale nomina ad assessore comunale, ma ha provveduto a indicare l’attuale Presidente contro ogni logica e contenuto statutario.
Da Presidente dell’Unpli di Chieti ho partecipato attivamente alla Legge Regionale 40/2004 di riforma del “sistema” Pro Loco così conoscendone anche i principi, i contenuti e i regolamenti attuativi.
Affermo, pertanto, che molti atti compiuti a Cupello in materia di “cooptazione” ed elezione del Presidente sono fuori da ogni norma regolamentare e statutaria; per questo ho predisposto ricorsi formali agli organismi provinciali preposti al controllo.
Un particolare affatto insignificante riguarda il tesseramento alla Pro Loco per l’anno 2019 in quanto, mentre nella scorsa primavera si faceva il “porta a porta” per la consegna delle tessere e si costringevano letteralmente le persone ad aderire durante i viaggi turistici, contestualmente si negava la richiesta di adesione e/o rinnovo ad altri cittadini non schierati politicamente con l’ex presidente ed attuale assessore alle Politiche Sociali Giuliana Chioli.
Nel frattempo la Pro Loco sta perdendo vistosamente pezzi.
Denuncio pubblicamente questi fatti tralasciando altri più intimi e particolari che mi hanno direttamente toccato anche nella sfera privata e famigliare, ma segnalo che a Cupello la Pro Loco non è più un’associazione plurale, imparziale e inclusiva, ma un vero “partito”.
Camillo D’Amico, capogruppo consiliare “Insieme per Cupello”