BORRELLO – La magra del torrente Rio Verde non è causata solo dal cambiamento climatico. Nel convegno ad hoc, tenutosi ieri mattina a Borrello, sono state affrontate le criticità legate all’emergenza idrica, ovvero stato di siccità, nuove captazioni e condizione attuale della Riserva del Rio Verde. Questi temi, di grande rilevanza a livello locale, nazionale e internazionale, hanno visto la partecipazione di tecnici e politici, che hanno approfondito la questione, snocciolando così le ragioni alla base della scarsità idrica.
Francesco Prospero, intervenuto al convegno, ha affrontato le problematiche generali legate alla carenza idrica e quelle di carattere particolare legate alla salvaguardia della Riserva: “L'acqua è un elemento essenziale per la vita umana, animale e vegetale, nonché per l'economia. Oggi bisogna pensare a una gestione manageriale, aziendale dell'acqua. È necessario tracciare un bilancio idrico delle risorse disponibili al fine di individuare le migliori strategie per contenere le perdite, avviare eventuali nuove captazioni e rilasciare concessioni in modo corretto e ragionato. Bisogna,” continua Prospero, “affidare le società di gestione dell’acqua, come quella della Sasi, a persone competenti che possano sfruttare al meglio le risorse del PNRR, con interventi mirati e strategici che risolvano le situazioni critiche dei nostri territori. Inoltre, è fondamentale sensibilizzare le popolazioni a un uso ragionevole e sostenibile dell’acqua, evitando gli sprechi quotidiani.”
Il Consigliere Regionale di FDI, in riferimento al caso specifico della Riserva del Rio Verde, ha poi sottolineato un altro problema oltre alla discussa captazione e alla siccità: “Le alluvioni dell’autunno scorso hanno causato una dispersione della portata del fiume, rendendo il suo letto e le cascate completamente asciutti. La situazione in cui versa adesso la Riserva è tragica. Un luogo che conosco bene e che ai miei ricordi ora pare irriconoscibile. Mi impegnerò a portare questa tematica all’attenzione della Commissione Regionale competente, affinché si esamini il progetto delle nuove captazioni e si individui una soluzione per eliminare la dispersione del Rio Verde. L’esistenza delle cascate, della riserva, della flora e della fauna è seriamente a rischio. La politica non può rimanere indifferente e deve fare tutto il possibile affinché la riserva possa tornare a scorrere, fresca e fragorosa, come tutti noi la ricordiamo.”