Alto Vastese e tradizioni: il carnevale di Schiavi di Abruzzo

Schiavi di Abruzzo, in provincia di Chieti, vanta di essere uno dei più antichi e piccoli borghi dell'Alto Vastese. Con le sue nove contrade,

il centro storico posto sulla sommità di un monte, le caratteristiche case-mura con muri a scarpa, archi e sottoportici, questo paesino è tanto piccolo quanto ricco di storia, cultura e consuetudini. Per gli abitanti del posto, e non solo, tra le più importanti tradizioni spicca quella carnevalesca che, quest'anno, si svolgerà negli ormai prossimi giorni del venticinque e ventotto Febbraio.

La figura centrale del carnevale schiavese è il Pulcinella, il quale, contraddistinto da una "mazza" che è simbolo del suo potere, condurrà i "Mazzaroni" (l'mazzaroun in dialetto locale) per tutte le strade del centro abitato e le sue contrade, intonando canti popolari e proponendo balli tradizionali in cambio dei quali, la compagnia, riceverà dolci, vino e insaccati dalle famiglie dell'intero paese.

I "Mazzaroni" sono i giovani del paese che indossano un caratteristico copricapo (il Cimiero) ricoperto di fiori di carta e nastri (zagarelle).

A fine giornata l'allegra combriccola proseguirà i festeggiamenti in un locale del posto senza mai esaurire canti e balli, tra i quali spicca uno dei più famosi e diffusi dell'Alto Vastese, la Spallata. La Spallata è un ballo molto antico, risalente al Rinascimento, che si propone in diverse forme, una delle più complesse delle quali appartiene proprio a Schiavi di Abruzzo, dove la comunità ha gelosamente custodito e tramandato il ballo pur essendo assente un gruppo folkloristico.

A rendere particolarmente speciale questa festività è, in primo luogo, la partecipazione dei giovani i quali sono i veri protagonisti e organizzatori, ma l'aspetto ancor più rilevante è che questa, come molte altre, è un'occasione in cui si assiste al connubio tra i diversi paesini di questa zona, i quali, unendosi agli abitanti del posto, permettono di mantenere vive tradizioni che altrimenti andrebbero inevitabilmente perse.

Alessia Monaco