Non vogliamo terrorizzare nessuno ma solo avere magiore chiarezza ed informazione!!!
CUPELLO | A Cupello ed a Montalfano in particolare i cittadini si chiedono se quanto successo di recente in Austria, dove è scoppiato un gasdotto che ha causato vittime e feriti, anche qui può potenzialmente accadere considerata la presenza
dell’impianto di stoccaggio dellla Stogit..
A tutti è noto che l’impianto riveste un ruolo strategico nello stoccaggio del gas metano ed a nessuno è mai palesato in mente chiederne ridimensionamento e chiusura; anzi, il comune di Cupello, ha sottoscritto una convenzione con l’ENI per il pieno utilizzo di tutte le potenzialità insite ivi compreso il riutilizzo dei pozzi in disuso nella misura complessiva di un 110% dell’intera capienza. Questo ha consentito al comune l’incasso di circa 3.000.000 di €uro. Nella convenzione erano previsti precisi interventi compensativi e si prescrivevano obblighi a carico della locale amministrazione.
A posteriori abbiamo verificato che poco o nulla è stato fatto e realizzato rispetto ai contenuti della convenzione sottoscritta nonostante la somma di ristoro sia stata totalmente incassata e spesa ma destinata a tutt’altre voci.
L’aspetto più controverso della convenzione sta nel fatto che non si esclude la possibilità di restituzione della somma erogata dall’ENI in favore del comune di Cupello laddove i contenuti non siano rispettati. Ciò potrebbe avvenire o direttamente o attraverso compensazioni con tasse e tributi.
Dopo i ripetuti episodi dell’emissione di gas nauseabondi inviammo una nota formale ed ufficiale per posta pec al Ministero dello Sviluppo Economico (MISE), in particolare all’UNMIG che è l’organo di controllo sulla sicurezza degli impianti, reiterata 3 volte in termini di sollecito senza mai avere risposta alcuna rispetto ai precisi quesiti posti.
Attualmente su una vasta area circostante l’impianto non è possibile alcuna attività edilizia ed edificatoria in virtù della mancanza di un piano di sicurezza ed evacuazione (legge Seveso). La discussione di un piano ci risulta essere in itinere presso la Prefettura di Chieti. Nonostante tutto ciò, i cittadini che hanno aree edificabili in questo spazio fisico, continuano regolarmente a pagare l’IMU. Nell’estate scorsa abbiamo proposto all’amministrazione comunale targata Marcovecchio di sospendere l’IMU su queste nelle more dell’attesa della definizione del piano di sicurezza ed evacuazione.
Non abbiamo ottenuto alcuna risposta.
I cittadini tutti da tempo chiedono chiarezza unita ad informazioni precise.
Per dare forza alle loro sacrosante rivendicazioni hanno costituito un comitato civico denominato “AmiamoMontantalfano” ma a costo di grandi fatiche ottengono informazioni dirette o solo per vie informali.
NON VOGLIAMO TERRORIZZARE NESSUNO MA SOLO AVERE MAGIORE CHIAREZZA ED INFORMAZIONE.
Lo esigiamo sia dal Sindaco Marcovecchio che dalla Stogit stessa perché è loro dovere farlo.
Qualsiasi altro atteggiamento silente lo riteniamo complice di chi vuole tenere nascoste informazione necessarie ed essenziali sia per la sicurezza dei cittadini che per una doverosa conoscenza dell’intero territorio.
Camillo D’Amico