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abitudine al fumo

A fumare non sono tanti, virtuosa la provincia di Chieti. I dati della rilevazione Asl

Non ha mai fumato la metà e poco più della popolazione adulta tra 18 e 69 anni residente in provincia di Chieti, mentre il 20% ha smesso. Si attesta, dunque, al  25% la percentuale di fumatori, in linea con la media regionale del 26% e nazionale del 28%. I dati, diffusi dal Dipartimento Prevenzione

della Asl Lanciano Vasto Chieti, diretto da Giuseppe Torzi, sono stati raccolti nell’ambito dell’attività di sorveglianza prevista da Passi, il programma il cui obiettivo è stimare la frequenza e l’evoluzione dei fattori di rischio per la salute, legati ai comportamenti individuali.

 Dalla rilevazione effettuata emerge una sorta di identikit del fumatore, che è prevalentemente maschio (29% contro il 21% delle donne) e di giovane età (il 36% nella fascia tra 18 e 24 anni), mentre con l’innalzarsi dell’età la percentuale scende sensibilmente, fino al 20%. Ancora, l’abitudine al fumo è più diffusa tra le persone con una scolarità media-inferiore (33%) e in quelle che riferiscono di avere molte difficoltà economiche (31%).

Sono 12 le sigarette fumate in media al giorno, mentre superano un pacchetto i forti fumatori, che rappresentano il 27%.

Tra chi fumava nei 12 mesi precedenti l’intervista, il 48% ha tentato di smettere e di questi l’88% ha fallito (aveva ripreso al momento dell’intervista), l’8% stava ancora tentando di smettere (non fumava al momento dell’intervista, ma aveva smesso da meno di sei mesi), mentre il 4% da oltre sei mesi non toccava una sigaretta.

Incoraggiante l’esito delle rilevazioni in merito al divieto nei luoghi pubblici e di lavoro, che viene in massima parte rispettato, così come paletti rigorosi vengono posti dentro casa: è concesso fumare solo in alcune stanze, mentre vige il divieto assoluto in presenza di minori fino a 15 anni; solo in un caso su dieci il fumo non è stato completamente bandito dalle mura domestiche.

Infine ai fumatori non è mancato il richiamo da parte delle strutture sanitarie: il consiglio di smettere è arrivato al 50% di quanti avevano avuto un contatto con un operatore sanitario nei 12 mesi precedenti l’intervista.

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